Lombardia e provincia di Varese esempi virtuosi nella gestione dei rifiuti

I dati di Arpa sulla gestione dei rifiuti in Lombardia, l'assessore Cattaneo: "Nel 2019 Lombardia si conferma regione leader per la raccolta differenziata". La provincia di Varese al 77%, dietro soltanto a Mantova, Cremona e Brianza

Conferenza Regione Lombardia - Arpa gestione dei rifiuti

Lombardia esempio virtuoso nella gestione dei rifiuti”. Queste le parole utilizzate dall’assessore regionale Raffaele Cattaneo nella conferenza stampa di questo pomeriggio, mercoledì 9 dicembre, in cui sono stati presentati i dati sulla produzione, gestione e recupero dei rifiuti solidi urbani nel 2019.

In diretta streaming dall’auditorium Gaber del Palazzo Pirelli, l’incontro ha visto come relatori, oltre all’assessore Cattaneo, anche il presidente di Arpa Stefano Cecchin e il dottor Matteo Lombardi dell’osservatorio regionale dei rifiuti di Arpa Lombardia.

Secondo Catteneo i dati sono complessivamente positivi nonostante un punto critico: la produzione di rifiuti che, negli ultimi quattro anni, ha seppur leggermente iniziato a salire a partire dal 2016.

«La produzione totale dei rifiuti urbani in Lombardia nel 2019 è stata pari a 4.840.135 tonnellate – ha affermato l’assessore al clima e all’ambiente -. Si tratta di un lieve aumento rispetto al 2018, pari allo 0,5%, 23.803 tonnellate. Analizzando i dati degli ultimi quattro anni la produzione è rimasta invariata. Il dato regionale 2019 di produzione pro-capite di rifiuti urbani è stato di 479,1 kg/ab. anno, questo vuol dire che ognuno di noi produce 1,31kg al giorno, in aumento dello 0,08% rispetto all’anno precedente, quando era stato registrato un valore pari a 478,7».

«Questo significa – spiega Catteneo -, che abbiamo incominciato a utilizzare prodotti usa e getta in quantità eccessiva, soprattutto per quanto riguarda aree come il Milanese. Probabilmente il dato è dovuto all’imballaggio dei prodotti che arrivano a casa tramite l’e-commerce».

Un sistema virtuoso che dunque, per riprendere completamente quel trend positivo ha bisogno “dell’alleanza dei cittadini lombardi”, chiamati a scegliere di ridurre la produzione di rifiuti.

Ma questo si tratta dell’unico dato negativo restituito dall’analisi dei dati oggetto di Arpa, dal momento che la Lombardia ha già raggiunto gli obiettivi che l’UE ha posto entro il 2035, ovvero il 65% di raccolta differenziata, arrivando al 72% (77% in provincia di Varese, ndr).

DIECI PROVINCE SOPRA IL 65% – VARESE 77,3 %

Per quanto riguarda infatti la raccolta differenziata, dieci province si attestano oltre il 65% di raccolta differenziata. La provincia più virtuosa è Mantova con l’86,8%, seguita da Cremona con 78,4%, Monza e Brianza con 78%, Varese con 77,3%, Brescia 76,8%, Bergamo 76,1%, Lodi 75,1%, Lecco 71,1%, Como 68,5%, Milano 67,4%. Sondrio e Pavia fanno registrare rispettivamente il 56,2% e il 54,8%.

«Nella prospettiva dell’economia circolare – sottolinea l’assessore -, dei 4,8 di tonnellate circa 3,5 milioni vengono recuperate, frutto di scelte messe in atto negli ultimi vent’anni. Nel 2019 ci sono punte di assoluta eccellenza come nella provincia di Mantova con percentuali sopra l’85%».

ARPA TRA DATI E STRATEGIE

«Con Regione Lombardia collaborazione importante per il rispetto delle norme ambientali nell’ottica della sostenibilità» ha aggiunto invece Stefano Cecchin, presiedente di Arpa, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.

«Arpa Lombardia attraverso i dati che è in grado di raccogliere (con l’applicativo Orso, Osservatorio rifiuti sovraregionale) elabora report e statistiche. Oltre a effettuare un’intensa attività di controllo sugli impianti autorizzati, l’Arpa svolge un importante ruolo di supporto alle autorità compenti per la lotta alla gestione illecita dei rifiuti, di cui il progetto Savager (2018) è un valido esempio, come presidio di legalità. La cui sperimentazione è partita a Pavia ed ora estesa a Brescia. Grazie a un uso di sistemi molto sofisticati come telerilevamento, droni e dati satellitari» conclude Cecchin.

«Grazie all’accorta politica attuata a partire dal 1996 nel 2019 in Lombardia abbiamo conferito direttamente in discarica solo lo 0,1% dei rifiuti urbani, migliorando ancora il risultato del 2018 che era dello 0,6%” precisa l’assessore ad Ambiente e Clima, mentre il dato nazionale si attesta sul 20%. “Come ‘secondo destino’ – precisa – cioè considerando anche i rifiuti decadenti dai Tmb, arriviamo all’1,1%».

RIFIUTI SPECIALI

In relazione ai rifiuti speciali, nell’analisi del 2018, la produzione è stata di 18.408.893 tonnellate, con un aumento del 2,6% rispetto al 2017 (17.944.837 tonnellate), pari a 464.056 tonnellate in più. Nel dato non sono conteggiati i rifiuti non pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione.

IL DATO IN ITALIA

A livello nazionale nello stesso anno si è registrata una produzione di 79.090.577 tonnellate, di cui 69.047.949 tonnellate di rifiuti non pericolosi e 10.042.628 tonnellate di rifiuti pericolosi (dati Ispra 2020, Rapporto rifiuti speciali). La Lombardia rappresenta quindi quasi un quarto della produzione nazionale di questi rifiuti.

I rifiuti non pericolosi ammontano a 15.481.451 tonnellate, in aumento del 3,0% rispetto al 2017 (15.025.526 tonnellate), mentre i rifiuti pericolosi sono stati 2.927.442 tonnellate, mantenendosi pressoché stabili rispetto al 2017 (2.919.310 tonnellate), con una variazione del +0,3%.

«Regione Lombardia – conclude l’assessore Raffaele Cattaneo – si è dotata di un sistema efficiente di gestione e recupero dei rifiuti.Per questo l’occasione odierna è opportuna per promuovere un appello al Governo. Il Piano nazionale di gestione dei rifiuti non metta ostacoli sulla strada virtuosa già intrapresa dalla Lombardia, permetta invece di preservare un impianto che funziona, autosufficiente rispetto alla gestione dei rifiuti, che ha già raggiunto standard europei e che rappresenta dunque un positivo esempio per tutto il Paese».

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Pubblicato il 09 Dicembre 2020
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