“VA a lavurà”: è un successo di Natale il Monopoli di Varese

La prima edizione del gioco da tavolo delle edizioni Demoela è ormai quasi esaurita: tra banconote con Renato Pozzetto e imprevisti con cinghiali sulla strada di Luino

VA a lavurà, il monopoli varesino

Questo strano Natale 2020 ha portato fortuna al “Monopoli dei varesini” , il gioco da tavolo VA a lavurà” delle edizioni Demoela: la prima edizione è ormai quasi esaurita.

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“VA a lavurà”, il monopoli dei varesini (e dei varesotti) 3 di 3

«Ci immaginavamo una partenza piu lenta e invece è andato tutto benissimo» ha commentato Mario Catania, giornalista freelance che ha collaborato alla realizzazione dell’edizione varesina del gioco da tavolo. A lui abbiamo chiesto qualche informazione in più sull’idea.

«L’idea nasce dai ragazzi di Demoela, che hanno avuto l’idea di declinare il classico gioco del Monopoli a livello locale – spiega Catania – Noi ci conoscevamo per altri progetti che avevamo già fatto, sapevano che ero di qui e, quando hanno realizzato la versione ligure del gioco, mi hanno coinvolto per valutare se fosse possibile allargarla alle nostre zone».

Detto, fatto: ora esiste, anche grazie a lui, “VA a lavurà”: «Declinare il gioco su Varese e provincia è stato molto divertente: fin dal titolo abbiamo deciso di giocare sulla vocazione produttiva, ma siamo ricchissimi anche di elementi naturali e paesaggistici, e abbiamo provato ad inserire anche eventi culturali e tradizionali».

Così, tra gli “imprevisti” e le “probabilità” (che nel gioco si chiamano “barlafus” e “balabiott”) c’è anche la festa della Montagna a Varese (con conseguente spostamento del “pedone” nella casella del Campo dei fiori) oppure una gita in parapendio a Laveno: molto bella, ma dal consistente costo di 100 danée. O anche una visita al museo Fisogni, con la sua imperdibile collezione di pompe di benzina, che porta il pedone a spostarsi sulla casella di Tradate. Per non parlare del cinghiale che si piazza davanti a te sulla strada per Luino

VA a lavurà, il monopoli varesino

«Alcune carte sono addirittura di vita vissuta – confessa Mario – Ce n’è una per esempio che parla di un matrimonio a villa Buttafava, dove il celebrante si ubriaca a Lanzarote e perde l’aereo. Beh quella è vita mia: ero il celebrante del matrimonio del mio migliore amico. Per la cronaca, alla fine è andato tutto bene: sono arrivato in tempo, facendo cose rocambolesche, ma si è potuto sposare».

A giocare, secondo i feedback ricevuti, sono persone di tutte le età: «In particolare, complici ricordi o parole in dialetto, nonni con i nipoti. Lo trovano molto divertente, e si scambiano conoscenze e tradizioni».

Se, come chi scrive, siete curiosi di sapere chi sostituisce viale dei Giardini, vicolo Stretto o largo della Vittoria, sappiate che le due caselle più prestigiose sono corso Matteotti e villa Panza, mentre le più cheap sono Gallarate, Cassano Magnago e Lonate Pozzolo, mentre agli angoli ci sono la Rocca di Angera, il Sacro Monte e Palazzo Branda.

Per pagare invece, i “soldi del monopoli” varesini sono delle banconote molto ben fatte con rappresentati quattro conterranei notissimi: Mario Monti, Mina, Renato Pozzetto e Dario Fo.

Il successo del gioco sta già facendo pensare a una seconda edizione, passate le feste natalizie: «Considerata l’attenzione dei varesini, stiamo studiando nuove carte e e altri particolari da collezionare».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Dicembre 2020
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