Da Varese al mondo la musica non si ferma. È in arrivo Elliott Murphy

Sul palco di “Varese land of rock ‘n roll” salirà Elliott Murphy grande rocker che spesso ha condiviso la scena con Bruce Springsteen

Pubblichiamo l’intervento del promoter Pino Tuscano  promoter, ideatore del Movimento mondiale Rock ‘n Roll patrimonio dell’umanità e organizzatore del festival in streaming “Varese land of rock ‘n roll”. In questi giorni si sono esibiti sul palco virtuale artisti del territorio, un bel segnale in un momento critico per i musicisti ormai fermi da quasi un anno. Un tempo lunghissimo per chi vive di musica che il festival ideato da Tuscano e Fiorenzo Croci ha interrotto.

In questi tempi di grande tristezza abbiamo continuato il nostro cammino con la “medicina” che conosciamo e apprezziamo: offrire attraverso la musica qualche occasione di buonumore, di sorriso, di incontro seppure non fisico. Con pochi mezzi e tanta buona volontà, abbiamo creato il festival in streamingVarese land of rock ‘n roll”, con artisti, musicisti, band della nostra terra. E con un evento “straordinario” in programma l’11 dicembre: l’esibizione di Elliott Murphy, grande rocker che spesso ha condiviso il palco con Bruce Springsteen.

Si tratta di altri segni e sogni della piccola carovana che è partita qualche anno fa dalla nostra città e che ha aggregato, cammin facendo, affermati musicisti, semplici appassionati, associazioni, con l’obiettivo di ottenere dall’Unesco il riconoscimento del rock ‘n roll come patrimonio culturale dell’umanità. Non è un obiettivo impossibile: lo hanno già raggiunto filoni musicali come il tango e il reggae. Inoltre, abbiamo proposto un gemellaggio tra Varese e Cleveland (Ohio, Stati Uniti), attorno alla Hall of Fame, celebre museo dedicato alla memoria di artisti, produttori, ingegneri del suono e personalità che hanno influenzato la storia del rock and roll.

Generica 2020
nella foto Elliott Murphy

A questo proposito, mi piace anche citare il sostegno che ci danno alcune istituzioni, in particolare il consiglio comunale di Varese, che nel luglio scorso ha approvato a grande maggioranza una apposita mozione. Vorrei poi ricordare ciò che proposi lo scorso anno a Milano, in un teatro molto affollato evento “I Miti del Rock“, presente anche il responsabile del Fan Club Elvis Italia: un happening mondiale all’insegna dello slogan “Rock fan club del mondo unitevi”.

L’idea è quella di un lavoro di qualche anno, con sede a Varese e/o Milano, non solo per custodi della memoria e nostalgici, ma per coinvolgere il maggior numero di persone nella difesa e nella promozione della musica dal vivo, per incentivare la partecipazione popolare ad una gestione equa degli eventi. Non ci ferma nemmeno questo maledetto virus. Nonostante emergenze, ansia, distanziamenti, siamo convintamente al fianco dei lavoratori dello spettacolo, pesantemente colpiti dalle conseguenze della pandemia. Nell’aprile scorso, abbiamo rivolto un appello – titolo “La musica è vita, aiuta la vita di chi rende possibile la musica” – al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro della cultura Dario Franceschini, per sollecitare il sostegno a questi lavoratori, spesso invisibili dietro le quinte, ma indispensabili al funzionamento degli spettacoli.

Naturalmente, siamo consapevoli che oggi le priorità sono la salute, la sicurezza, le protezioni individuali e collettive. Ma non vogliamo essere annichiliti da questo pericoloso nemico e pensiamo che la musica – costituendo anche un ponte tra passato, presente e futuro – possa nutrire il nostro animo e le speranze. Nella colonna sonora della vita, un ruolo fondamentale per noi è appunto quello del Rock, la cui storia e le cui storie hanno contribuito a cambiare il mondo.

Un esempio che ben si cala ne periodo che stiamo attraversando è quello di cui fu protagonista, nel lontano 1956, il “re” Elvis Presley. Il quale, per combattere un’altra devastante pandemia di allora – la poliomielite, che colpiva in particolare i bambini – si prestò come testimonial alla campagna di vaccinazione, facendosi anche vaccinare personalmente davanti ai giornalisti della carta stampata e della televisione. La poliomielite fu sconfitta. Il primo realizzatore del vaccino, il medico e scienziato americano Jonas Salk, decise di non brevettare la sua scoperta, sostenendo che il il brevetto apparteneva al popolo. Giganti non solo della musica e della scienza ma anche dell’etica e dell’umanità.

Infine, ma non per importanza, voglio dedicare un pensiero a un altro musicista scomparso più recentemente, il grande Ezio Bosso. Già gravemente ferito nel corpo da una terribile malattia, ma non nella mente e nello spirito, partecipò come ospite al Festival di Sanremo 2016, esibendosi al pianoforte e ottenendo una vera ve propria standing ovation da parte del pubblico. «Ricordatevi – disse al termine della sua performance – la vita è come la musica, si può fare in un solo modo: insieme». Parole profetiche, visionarie, attualissime nel tempo della pandemia. Una indicazione per il futuro di tutti noi. La speranza di ritornare sempre insieme.

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Pubblicato il 08 Dicembre 2020
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