I volontari del Parco del Ticino intervengono nel Modenese sommerso dall’acqua

Venticinque uomini e dodici mezzi in aiuto alla popolazione di Nonantola colpita dall'alluvione e dallo straripamento del Panaro. La conclusione di un anno impegnativo per i volontari

Generica 2020

Il Corpo Volontari del Parco del Ticino ha messo a disposizione uomini e mezzi per rispondere alla grande emergenza registrata nella bassa pianura del Modenese sommersa dalle acque.

Su richiesta di Regione Lombardia, una delegazione del Parco del Ticino e di ANA, cinquanta volontari in tutto, è partita questa mattina in aiuto alle popolazioni del Modenese, in particolare del comune di Nonantola dove a causa delle forti piogge e dello straripamento del Panaro, mezzo paese è sott’acqua e 3mila utenze sono attualmente senza elettricità. Il contingente del Parco del Ticino, che resterà Nonantola fino a domenica sera, è composto di 25 volontari e 12 automezzi tra cui idrovore, cisterne e mezzi per il lavaggio, e mini escavatore.

«Ancora una volta il nostro Ente ha saputo rispondere con immediatezza alla richiesta di Regione Lombardia assicurando uomini e mezzi pronti alla partenza nel giro di poche ore» commenta il consigliere delegato Massimo Braghieri. «Siamo orgogliosi del nostri volontari e del prezioso contributo che riescono sempre a garantire in queste drammatiche situazioni sia in termini lavorativi che umanitari, con estrema professionalità ed abnegazione. A dimostrazione che il loro impegno non è solo limitato alla tutela del Parco ma dell’intero territorio nazionale, dove è stato impiegato più volte negli ultimi decenni. Questo grazie anche ai volontari che rendono la nostra Protezione Civile il gruppo più numeroso e il più efficiente della Lombardia».

Il 2020 è stato un anno impegnativo per i 291 volontari degli undici distaccamenti di protezione civile del Parco del Ticino anche a causa dell’emergenza sanitaria e di alcuni importanti incendi boschivi.

Da gennaio a novembre, tra gli altri interventi, sono stati garantiti 3.255 turni lavorativi; durante il lockdown, come colonna mobile regionale, i volontari del Parco si sono adoperati per la consegna ai vari centri di smistamento di materiale sanitario. Nel post lockdown sono stati chiamati a presidiare il territorio, 356 sono stati i pattugliamenti solo da maggio a settembre, per monitorare anche le spiagge prese d’assalto dai turisti nei fine settimana. Inoltre 185 volontari sono stati impegnati nelle attività straordinarie di pulizia di sentieri, nelle giornate di pulizia straordinaria delle spiagge, come a Bereguardo e alla Lanca Ayala, e nelle due giornate dedicate alla “Custodia del Parco”.

«Un grazie sincero -conclude Massimo Braghieri – a tutti i volontari di Protezione Civile che si mettono sempre a disposizione per assistere chiunque si trovi in situazioni di pericolo e di difficoltà».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2020
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