“Noi, addestratori di cani vittime delle limitazioni imposte dalla pandemia”
Lisa ci scrive: "Il nostro è un lavoro pratico, che viene svolto all’aria aperta il più delle volte, con possibilità di mantenere grandi distanze con il proprietario. Eppure non possiamo più svolgerlo"
Egregio direttore,
Mi chiamo Lisa Caimi, ho 24 anni e vivo nella provincia di Varese. Mi occupo assieme ad altre colleghe di cinofilia, e ci troviamo in una situazione disastrosa. Sono stati accantonati i diritti e i doveri del mondo cinofilo, non considerando quanto i nostri servizi e quelli di altri colleghi siano essenziali per moltissimi proprietari di cani. Abbiamo avuto un anno di grandi blocchi come molti altri lavoratori, tra Asd e partite iva siamo stati quasi tutti completamente bloccati. Ci siamo reinventati in molti, cercando la via dell’online, ma il nostro é un lavoro pratico, un lavoro che viene svolto all’aria aperta il più delle volte, con possibilità di mantenere grandi distanze con il proprietario; per la maggior parte dei casi le lezioni vengono svolte individualmente, vengono rispettate tutte le norme, il rischio è davvero minimo, sicuramente di molto inferiore rispetto ad andare in un qualsiasi supermercato.
È anche vero che per molti è un lavoro ancora poco conosciuto, ma se nessuno si prende la briga di parlarne resteremo sempre all’ombra di altri lavori e considerati per ultimi. É altresì vero che molti di noi si occupano di sport, e perciò stando alle normative il mondo dello sport è e deve essere fermo al momento, ma noi ci occupiamo anche di molto altro! Assicuriamo la corretta crescita ed educazione di molti cuccioli appena arrivati nelle famiglie, ci occupiamo di seguire le rieducazioni comportamentali di cani con gravi problematiche che possono essere a volte anche pericolose per il proprietario, ci occupiamo di tanto altro. Mi sento di parlare anche per tutti i miei colleghi, nel chiedere di essere considerati!
Tornare in zona rossa, o anche restare in arancione ed essere parzialmente o completamente bloccati nello svolgimento del nostro lavoro, implica dei gravissimi danni non solo alle nostre vite di professionisti ma anche a tutte quelle di tante altre persone. La cinofilia non può restare bloccata.
Vi chiedo solo un aiuto, perché la voce di una persona, possa arrivare a qualcuno.
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