Aylin ha fretta di nascere, ci pensa il papà con l’aiuto dei medici al telefono

È accaduto a Malgesso e a raccontarlo è Davide, compagno di Fabiola: «Non ce lo aspettavamo, e non c'è stato il tempo di andare in ospedale. Il 112 mi ha detto cosa fare ed è andato tutto bene»

Generica 2020

«Il primo parto era stato indotto: chi andava ad immaginare che la nostra seconda bimba sarebbe venuta al mondo così in fretta?». Davide è ancora frastornato da quel che è successo il 17 gennaio, nella sua casa a Malgesso: svegliato di soprassalto si è dovuto improvvisare ostetrico.

«Io me la sono cavata bene – racconta Davide, 31 anni che vive con la sua compagna Fabiola, 33 – , ma il merito è tutto della mamma: ha fatto nascere la nostra Aylin in poco tempo, riuscendo a mantenere il controllo e facendosi guidare da me e dai medici del 112 che ci davano istruzioni al telefono».

Sì perché, come nei film a lieto fine, è andata proprio così: doglie improvvise e un parto “guidato a distanza”.

«Erano le dieci di sera – racconta Davide – e ho messo a letto la nostra primogenita, Grace che ha 3 anni. Mi sono addormentato. Al parto mancava ancora qualche giorno ed eravamo tutti tranquilli. Poco dopo mia suocera, che vive accanto a noi, è venuta a svegliarmi: Fabiola aveva contrazioni molto forti. Non eravamo preparati, non sapevamo cosa fare e per placare un po’ i dolori Fabiola si è messa in doccia, sotto l’acqua calda. Ma a quel punto si sono rotte le acque e immediatamente le contrazioni sono diventate sempre più forti. Abbiamo chiamato il 112 perché mandassero un’ambulanza. Fabiola era sdraiata sul divano e ha un certo punto ho visto spuntare la testa della bambina. Sono entrato nel panico, le dicevo: “ti prego non spingere, aspetta un attimo” – racconta sorridendo Davide – Ma ormai era chiaro che era questioni di minuti. Ho richiamato il 112 e gli operatori sanitari mi hanno guidato al telefono. Alle 23 è nata Aylin. L’ambulanza a quel punto è arrivata e ha caricato Fabiola e la bimba, e le ha portate all’ospedale Del Ponte. Stanno bene tutte e due e ieri, giovedì 21 gennaio, sono tornate a casa».

Un’esperienza davvero “forte”: ci vorrà tempo per smaltire l’adrenalina accumulata quella sera: «Ringraziamo di cuore tutti quelli che in questo momento particolare ci sono stati vicini e di supporto, in primis dottori e operatori sanitari. Ma anche mia suocera e naturalmente la mia compagna», dice ancora Davide mentre tiene in braccio la piccola Aylin che se la dorme tranquilla.

«La cosa divertente – conclude Davide – che quarant’anni fa mio padre fece la stessa cosa con mia madre, l’aiutò a far nascere mia sorella. Quando me lo raccontava mi pareva un’impresa impossibile, fuori dal tempo … e invece»

 

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Pubblicato il 22 Gennaio 2021
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