“Buongiorno la chiamiamo per il vaccino anticovid”, le emozioni di chi organizza le somministrazioni
Un vaccino vissuto come l'inizio di una nuova speranza in tutto il mondo dopo una pandemia durissima ma che certamente qui a Varese, nell'Ospedale che è arrivato ad accogliere più di 640 pazienti covid, ha picchiato più duro che altrove
“Pronto? La chiamiamo per fissare l’appuntamento per la vaccinazione antiCovid”. La macchina per organizzare liste, turni e preparazione delle preziose dosi di vaccino è pienamente operativa all’azienda ospedaliera Asst Sette Laghi di Varese. Chiamate a ripetizione che inevitabilmente sono accolte come il momento più atteso dallo scorso febbraio, quando il virus ha cominciato a sconvolgere le nostre vite .
Quattro persone della centrale di Case management sono dedicate a programmare le vaccinazioni, a loro si aggiungono altre quattro a rotazione provenienti da altri settori della Direzione Assistenziale delle Professioni Sanitarie e Sociali, struttura diretta dalla dottoressa Rita Patrizia Tomasin, ma anche volontari della Croce Rossa disposti a dare supporto. Dodici ore al giorno, da ormai dieci giorni a questa parte, sono attaccati alla cornetta ripetendo la stessa frase.
All’altro capo del filo, però, quelle poche parole suscitano un ventaglio di emozioni. Denominatore comune è l’entusiasmo di chi dichiara che non vedeva l’ora di riceverla, quella telefonata, da quando la notizia della disponibilità del vaccino era stata annunciata. “Ditemi dove, che arrivo subito!” si sentono spesso dire le infermiere che scorrono l’elenco composto da migliaia di nomi.
Dal 24 dicembre scorso, l’ASST Sette Laghi ha messo a disposizione una piattaforma online a cui accedere per esprimere la propria volontà di vaccinarsi per tutto il personale in servizio nelle sue oltre cinquanta sedi sparse sul territorio, ma anche per tutti gli operatori sanitari esterni all’Azienda e in servizio su quello stesso territorio che va dal confine svizzero a Sesto Calende, dal lago Maggiore al Ceresio.
In pochi giorni, in tantissimi hanno risposto presente. E in altrettanti pochi giorni una straordinaria macchina si è organizzata e messa in moto per soddisfare tale intenzione. È partita così anche nel Varesotto la più grande campagna vaccinale della storia.
Qualcuno risponde alla telefonata con incredulità, temendo che si tratti di uno scherzo, o peggio di un tentativo di truffa. E gli infermieri del Case Management con pazienza devono rassicurare e spiegare che è l’ASST Sette Laghi che chiama e che il vaccino è davvero disponibile già l’indomani nella sede ospedaliera che corrisponde quasi sempre a quella preferenziale indicata da ciascuno sulla piattaforma elettronica.
Ci sono poi alcuni – e non sono pochi – che a quella telefonata rispondono commossi, fino alle lacrime: “Ricordo un’operatrice delle rianimazioni che non è riuscita a trattenere i singhiozzi – racconta Irene Banfi, referente della Centrale di Case Management – Non credeva che quel momento fosse davvero arrivato e mi ringraziava per l’opportunità che le veniva offerta!”.
Un vaccino vissuto come l’inizio di una nuova speranza in tutto il mondo dopo una pandemia durissima ma che certamente qui a Varese, nell’Ospedale che è arrivato ad accogliere più di 640 pazienti covid e che ancora ne ospita più di 300, ha picchiato più duro che altrove. Non è ancora finita la terribile seconda ondata, che dal 12 ottobre scorso ha portato nelle sedi ospedaliere dell’ASST Sette Laghi 2.400 persone colpite da questa nuova e terribile malattia.
Solo pochi giorni fa, la dottoressa Cinzia Gambarini, Direttore della Pneumologia, uno dei reparti più coinvolti nella gestione di questa emergenza, chiamata a ricevere il vaccino, ha voluto sottolineare l’importanza che quel momento rappresentava per lei e per i suoi: “Non vedevamo l’ora che giungesse questo momento! Iniziamo a vedere la luce, ora, dopo tutta la sofferenza con cui abbiamo dovuto convivere in questi mesi!”.
Fino ad oggi in ognuna delle sedi vaccinali attivate ad hoc bisogna somministrare il vaccino in un numero che sia sempre multiplo di sei: 102 vaccinazioni al giorno a Tradate, altrettante sul Verbano, dove si vaccina a rotazione a Cittiglio, Luino e Angera. Almeno 250 a Varese, fino a domani, venerdì 8 gennaio, quando sarà attivo anche il Punto vaccinale territoriale nella sede affacciata su viale Borri che, da solo, con 5 équipe in servizio, vaccinerà più di 250 persone in più al giorno, prevalentemente operatori sanitari esterni all’Azienda, come i Medici di base, i Pediatri di Libera Scelta e i Volontari delle Associazioni assistenziali.
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