Il fotografo dei matrimoni sotto accusa si difende: “Su di me falsità. La mia agenzia non ha chiuso”

Francesco Maisto ci scrive dal Portogallo e annuncia azioni legali. Abbiamo provato a porgli alcune domande ma ci ha fornito solo parziali risposte

francesco maisto

Il fotografo Francesco Maisto, titolare dell’agenzia Ghismo Entertainment di Varese, ha scritto alla redazione di Varesenews per replicare alle accuse che una trentina di coppie (alcune ci hanno scritto dopo aver letto l’articolo allungando la lista, nda) hanno mosso nei suoi confronti. Le contestazioni principali arrivano da coppie di sposini che sostengono di non aver mai ricevuto i loro album di matrimonio, nonostante avessero saldato la cifra pattuita per il servizio, e altre che hanno versato corpose caparre ma che ora temono di averle perse in quanto da alcuni mesi il fotografo è all’estero e dice di aver iniziato una nuova vita e una nuova attività come youtuber di viaggi.

In una mail di risposta Maisto tiene a precisare che «l’avvento del Covid 19 ha messo in ginocchio il settore wedding e di conseguenza tutto il settore si è bloccato per il 90% dei matrimoni. Per questo tutti i lavori previsti sono stati rinviati dagli sposi all’anno successivo in attesa del termine della pandemia».

Abbiamo mandato in data 20 gennaio alcune domande al fotografo. Non tutte hanno ricevuto risposta. Vi riportiamo le domande e le relative risposte di seguito.

Ci risulta, dai numerosi video pubblicati, che si trovi in Portogallo dove ha avviato una nuova sorta di attività come youtuber di viaggi in the road a bordo di un fuoristrada. Come mai questa scelta di cambiare vita? 

Maisto non risponde alla domanda ma specifica che «la ditta individuale è ancora attiva (come abbiamo riportato nell’articolo del 19 gennaio, ndr) perché al termine della pandemia e delle restrizioni normative intendo continuare la mia attività quindi tutti i matrimoni saranno regolarmente realizzati nei termini e nelle modalità previste dal contratto».

Come mai, prima di partire, non ha pensato a soddisfare i clienti che non hanno ancora ricevuto l’album di matrimonio?

La mia azienda è estremamente professionale con ottime recensioni nel settore. Inoltre, il servizio finale di consegna materiale è di norma è un servizio con tempistiche variabili (in base alla tipologia materiali e richieste del cliente), qualora ci fossero richieste rimango disponibile in merito.

Molti dei suoi clienti ci hanno scritto (siamo ormai a 30 coppie che si sono già sposate o che devono ancora sposarsi) e lamentano diversi disservizi rispetto ai contratti firmati. Alcuni aspettano l’album fotografico promesso da circa due anni, chi da un anno e chi da qualche mese. Perché non ha tenuto fede ai contratti firmati?

Per quanto riguarda la consegna del materiale dei servizi fotografici riferiti al 2018 non ci risultano parziali mancanze e tutti i clienti sono stati pienamente soddisfatti.

Alcune di queste coppie hanno dovuto rinviare il matrimonio a causa della pandemia e le hanno versato cospicui acconti (si parla di migliaia di euro) e di pressioni perché il conto venga saldato subito. Per quale motivo chiede tutti questi soldi in acconto e addirittura pretende il saldo anticipato?

Nessuna risposta.

Perché non ha comunicato loro la sua intenzione di cambiare vita e non ha restituito i soldi?

Nessuna risposta

Maisto però aggiunge alcune risposte all’articolo pubblicato il 19 gennaio spiegando alcuni “misteri”, come ad esempio le utenze telefoniche di riferimento staccate (anche il sito non è più on line, ndr):

«Le utenze sono cambiate per esigenze momentanee di avere una SIM con copertura completamente internazionale, rimango a disposizione per tutte le coppie via mail per comunicazioni e richieste». Una giustificazione curiosa se pensiamo che attualmente lui sia in Portogallo, Paese che fa parte dell’Unione Europea che ha abolito il roaming e dove quindi non è necessario utilizzare una “sim internazionale” per comunicare verso l’Italia. Abbiamo provato a contattarlo al numero segnalato nell’email che ci ha inviato ma non risulta attivo.

Riguardo alla decisione di chiudere lo studio di viale Belforte (ripetiamo, senza comunicare nulla ai numerosi clienti) Maisto specifica che «ho reputato, vista la crisi Covid, di non mantenere i costi fissi e di continuare con il lavoro presso il mio domicilio». In molti ci hanno detto che la posta inviata al domicilio non riceve risposta e che non viene presa in consegna da nessuno mentre tutte le raccomandate che sono state inviate nei mesi scorsi, sono tornate indietro.

Maisto, infine, evidenzia che «l’articolo “Il fotografo dei matrimoni sparisce coi soldi degli sposi” sta ledendo l’immagine della mia azienda, della mia persona e dei miei famigliari oltre che recarmi ulteriori danni economici». Pertanto ne richiede «immediatamente la rimozione dell’articolo, in caso contrario sarò costretto ad adire alle vie legali per diffamazione a mezzo stampa e danno d’immagine».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Gennaio 2021
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Commenti

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  1. doink_thedoink
    Scritto da doink_thedoink

    Ecco un altro “furbetto” che ha fregato e danneggiato molte persone.
    Purtroppo ho la sensazione che i soldi non li rivedranno più! Chi mai si prenderà la briga di perseguire una persona fuggita all’estero per una cosa del genere? Ed ha pure il coraggio di minacciare querele a Varesenews, tipico atteggiamento d’attacco dei truffaldini!!! Vergogna, personaggi senza coscienza e senza scrupoli!

  2. Salvatore Benvenga
    Scritto da Salvatore Benvenga

    Due anni per consegnare un album di fotografie realizzate?? Neanche se colorate a mano una per una ci vuole così tanto. Peraltro i casi sono solo due… O stampa in proprio (quindi ha tutti i macchinari necessari) oppure si rivolge a terzi. A chi? Quantomeno coloro che hanno pagato possono rivolgersi allo stampatore e farsi dare il lavoro (ovviamente pagandolo in più e poi chiedendo il risarcimento) ma almeno vengono in possesso dei loro ricordi. Se non ha mai consegnato le foto ad alcun laboratorio per la stampa e se non ha strumenti adatti per farlo in proprio è evidente che i files li ha ancora trattenuti fermi nel cassetto. Non c’è una terza via. Almeno potrebbe consegnare i files ai clienti che aspettano da così tanto tempo se vuole dimostrare buona volontà.

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