Gli interrogativi dopo la rissa a Gallarate. Silvestrini: “Non basta cercare un colpevole”

Ieri le intemperanze e la violenza in via San Giovanni Bosco, oggi la grande rissa "su appuntamento": a Gallarate il tema del disagio giovanile torna alla ribalta (ma non se n'è mai andato)

centro gallarate notte

«È un segnale d’allarme che va letto, studiato e non solo liquidato con la ricerca di un colpevole». Riparte dalla dimensione della comunità, Margherita Silvestrini, ex assessore ai servizi sociali di Gallarate e oggi candidata sindaco. Si parla ovviamente della rissa di venerdì scorso nelle vie del centro cittadino, ma anche più in generale del disagio (crescente) dei giovanissimi.

«Mi sembra che, in molti interviste e dichiarazioni, venga tutto ridotto a questione di ordine pubblico, tra l’altro in questa occasione risolta grazie all’intervento rapido della nostra Polizia Locale. Ma quel che emerge è un tema che non si può da scaricare solo sulle famiglie dei ragazzi: tutti quanti – genitori, amministratori, insegnanti, giornalisti – debbono interrogarsi di fronte a questi episodi. Mentre un tempo dietro alla violenza – che non si può mai giustificare – c’erano anche motivazioni ideologiche, qua non sembrano esserci neppure questi motivi: c’è solo una rabbia sfogata e resa evidente. Il nostro compito è rifletterci con attenzione: è un segnale d’allarme che va letto, studiato e non solo liquidato con la ricerca di un colpevole. Si deve intervenire a più livelli, da quelli più alti fino al livello comunale, partendo dalla consapevolezze che le nuove generazioni sono oggi penalizzate: ragazzi derubati del loro futuro, della certezza sul lavoro. Sta subentrando una rassegnazione pericolosa, su cui ognuno di noi adulti ha una responsabilità».

«Abbiamo responsabilità anche perché oggi viviamo in comunità che sono sempre più divise: comunità che hanno perso il loro ruolo educante e invece hanno visto acutizzarsi le divisioni, la voglia di trovare colpevoli su cui scaricare le responsabilità. Nel frattempo assistiamo allo sbilanciamento di quei legami di diverso genere su cui si fondava una comunità coesa: e se mancano i legami, manca la rete in grado di intercettare le difficoltà».

«Una statistica di Regione Lombardia ci dice che per un un anziano a rischio povertà ci sono quattro giovani nelle stesse condizioni: considerando che i giovani sono pochi, ne emerge un dato drammatico. Per questo è necessario invertire la rotta, nelle scelte nazionali come in quelle locali. A livello locale significa rendere la città più ricca di occasioni e stimoli per i giovani, per trasformare la rabbia che esprimono in valore: come diceva don Claudio, cappellano del Beccaria, “non esistono cattivi ragazzi, esistono ragazzi con atteggiamenti sbagliati e da condannare”. Atteggiamenti ma che non si possono solo arginare con la repressione e trattandoli come ordine pubblico, ma che bisogna prevenire, orientando verso energie positive».

Margherita Silvestrini

Di comportamenti devianti e aggressivi tra i ragazzi si era parlato molto anche negli anni scorsi anche a Gallarate, in particolare (ma non solo) con il “caso” di via San Giovanni Bosco, dove a una certa vitalità della zona – con qualche locale in più –  faceva da contraltare appunto anche una quota di disagio giovanile, a volte con atti decisamente violenti. In quel periodo si era parlato di telecamere per il controllo, ma persino di cancelli per chiudere la notte alcuni passaggi. Non se n’è fatto più niente, ma da qui riparte Silvestrini: «I cancelli e le grate non risolvono: una comunità blindata non è una comunità più sicura, ma che muore. Bisogna invece lavorare per una comunità aperta e con legami forti: non cancella questi fenomeni, è chiaro, ma li attutisce e indirizza le energie verso valori più positivi».

di
Pubblicato il 12 Gennaio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.