Inaugurata all’imbarcadero di Angera la struttura per i tamponi rapidi
Presente il consigliere regionale Emanuele Monti a cui il sindaco Molgora lancia un appello: “I comuni e sindaci possono essere coprotagonisti nella gestione dell’emergenza”
Inaugurata ufficialmente questa mattina, venerdì 22 gennaio, la nuova struttura per i tamponi rapidi all’imbarcadero sul lungolago di Angera, anche se in realtà già i primi tamponi –quattro, tutti negativi – sono stati effettuati nella giornata di ieri con il metodo del “drive through”.
Presente all’inaugurazione, oltre al primo cittadino Alessandro Paladini Molgora e alla consigliera comunale Magdala Bonini, anche il vicesindaco sestese Edoardo Favaron e il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali Emanuele Monti, a cui Molgora e i volontari della Protezione Civile hanno mostrato la struttura composta da un’area esterna, ovvero il tendone messo a disposizione dagli Amici della Bruschera, dove si eseguono i tamponi in macchina, e uno studio al chiuso – l’ufficio turistico – dove invece i quattro medici di famiglia che coordinano il progetto possono lavorare, prendendo appuntamento coi pazienti e alterandosi in turni.
Dopo aver effettuato il sopraluogo della struttura, Molgora e Favaron hanno voluto lanciare un appello al consigliere regionale per il coinvolgimento diretto del territorio nella gestione della pandemia: «Quello di oggi è l’esempio concreto di come i sindaci vogliano essere co-protagonisti all’interno del progetto della riforma sanitaria – ha dichiarato Molgora -. Abbiamo il polso delle situazioni locali: lo stiamo dimostrando con la campagna vaccinale prima e adesso con i centri tamponi, possiamo essere una grande risorsa per Regione Lombardia. Nel piccolo e con le nostre risorse possiamo comunque creare rete e sviluppo».
«Il ruolo dei sindaci è fondamentale, così come è fondamentale il loro supporto – ha risposto il consigliere regionale -. Proprio in questi giorni in Regione stiamo discutendo di rivedere i piani di zona coerentemente con i piani sanitari-territoriali, pensando a dei distretti più piccoli, più vicini al territorio e ai sindaci, con un perimetro uguale ai piani di zona. La legge sarà estrada nei lavori della commissione a febbraio. Vogliamo essere molto veloci e pragmatici, con gli strumenti normativi per poter agire».
Un’occasione l’incontro di oggi anche per poter parlare dell’Ospedale Carlo Ondoli, con Molgora, importante chirurgo e ortopedico all’ospedale, che tra l’altro ha confidato di essere in pensione da una decina di giorni: «Angera si è subito resa disponibile per l’emergenza covid – ha ricordato il sindaco –. Non appena però si sbloccherà questa situazione è importante che tutto ritorni come prima. È questo quello che ci chiedono i cittadini e AMOR, c’è bisogno di queste rassicurazioni».
L’impegno del Carlo Ondoli non è passato indifferente a Monti, che si dice fiducioso per il rilancio: «L’ospedale dovrà ritornare meglio di prima – Monti -. Il percorso di Angera vede un progressivo miglioramento e di rafforzamento del polo. Sto seguendo molto l’esempio di Angera, caso che ho vissuto da vicino: è l’esempio di come realtà ospedaliere su territorio non metropolitano hanno un’importanza fondamentale. Per poter continuare, specializzarsi e lavorare in rete servono strumenti, anche diversi da quelli di altri ospedali».
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