L’anno olimpico di Martinenghi si apre con due vittorie e una nuova “maglia”
Il 21enne di Azzate ha iniziato a nuotare per la Canottieri Aniene sempre sotto la guida di coach Pedoja. A Ginevra il varesino vince 50 e 100 rana davanti alla star olandese Kamminga
Una nuova società, due vittorie internazionali e crono già di alto livello all’alba di un anno che dovrà culminare con l’appuntamento degli appuntamenti, la partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo. L’avvio del 2021 di Nicolò Martinenghi non è certamente stato noioso: il nuotatore di Azzate, 21 anni, ha lasciato il segno al meeting di Ginevra vincendo sia la prova sui 50 metri sia quella (olimpica) sui 100 e chiudendo secondo sulla doppia distanza.
Martinenghi ha nuotato nella città svizzera con i nuovi colori, quelli della Canottieri Aniene, il prestigioso club romano che in questi anni ha messo sotto contratto diversi big di diverse discipline compresi alcuni varesini come Elia Luini, Pierpaolo Frattini (oggi ritirati) e Chiara Ondoli per quanto riguarda il canottaggio.
Il passaggio all’Aniene permetterà comunque a Martinenghi (che in precedenza aveva vestito la divisa della Polizia restando nel contempo tesserato il Nuoto Club Brebbia) di mantenere il proprio programma di lavoro. “Tete” sarà sempre allenato da Marco Pedoja e per il momento continuerà ad allenarsi a Legnano in attesa di poter alternare quest’ultima vasca a quella “casalinga” di Brebbia, attualmente chiusa per via delle restrizioni dovute al Covid. «Il tesseramento per l’Aniene ci permette di risolvere diversi problemi, specie in un momento del genere – spiega Pedoja nel giorno di riposo di Martinenghi dopo le fatiche ginevrine – Avere alle spalle un club di questo livello ci permette di avere grande supporto nel corso della nostra attività, sia dal punto di vista tecnico sia finanziario, ovviamente entro certi limiti. E ci dà anche maggiori libertà per quanto riguarda il programma agonistico, tant’è vero che a Ginevra abbiamo deciso noi di andare e lo abbiamo potuto fare senza troppi vincoli».
In Svizzera, dicevamo, il nuotatore di Azzate ha mostrato di essere già in ottima forma: vero che il numero di partecipanti era ridotto rispetto ad altre occasioni e altri meeting, ma Martinenghi ha comunque potuto sfidare (e battere in due gare su tre) una star del calibro di Arno Kamminga, l’olandese che fu mattatore nella rana agli Europei in vasca corta 2019. “Tete” ha battuto il rivale sia nei 50 sia nei 100 metri: nel primo caso è andato vicino al proprio record italiano (26.68 contro il suo record di 26.56) staccando nettamente l’atleta orange (27.46). Sui 100 metri Martinenghi si è ripetuto, questa volta di misura (59.10 contro 59.21) facendo segnare il nuovo primato del meeting. Kamminga ha avuto la meglio solo sui 200 disputati il primo giorno sul varesino apparso un po’ imballato.
Gli ottimi riscontri non vanno però letti come il risultato di una preparazione troppo anticipata rispetto a Tokyo. «Assolutamente non è così – spiega Pedoja – la scelta di gareggiare a Ginevra è stata fatta per rompere la routine degli allenamenti e per confrontarsi in gara con qualche avversario di alto livello. Anche nella nostra disciplina è importante avere l’abitudine della gara. Nicolò sui 200 è arrivato un po’ stanco ma per lui quella era proprio una gara di passaggio verso il futuro, anche perché è probabile che possa disputarla anche alle Olimpiadi. Sui 50 e sui 100 (in quest’ultima specialità ha già il pass per i Giochi ndr) è andato bene ritoccando anche alcuni passaggi che agli assoluti non erano stati buoni. La trasferta svizzera è stata senza dubbio buona, interessante ma è servita per proseguire nel lavoro che avevamo già ipotizzato».
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