“Quando mio nonno salvò una famiglia ebrea di Inarzo”

Una bella storia raccontata da Massimo Nicora, l'ex sindaco del paese. Il "Giorno della Memoria" serve anche a ricordare quegli uomini coraggiosi che hanno cambiato il destino dei perseguitati

Generica 2020

Mio nonno materno si chiamava Mario Esterri. Nel 1945 lavorava come autista di corriere sulla linea che passava anche da Cazzago Brabbia e Inarzo. E proprio qui a Inarzo, in quella che veniva chiamata “la casa del conte” viveva una famiglia di ebrei, padre, madre e due figli che spesso andavano a giocare con mia zia Luigia al “garage” di Cazzago, il deposito delle corriere ora noto per altri inquilini, ma all’epoca casa dei miei nonni.

Se non che un brutto giorno venne anche per questi ebrei il drammatico momento della deportazione in un campo di concentramento. Prima, però, che questa famiglia fosse caricata su un camion e portata chissà dove, da casa loro passò una corriera molto speciale che li avrebbe portati verso la salvezza. Era quella guidata da mio nonno che nascose i quattro nei sedili in fondo al pullman, sistemando alla buona le loro poco valigie sul tetto arrampicandosi sulla scaletta posteriore.
Arrivato a Varese, al deposito che allora stava in Via Leonardo da Vinci, parcheggiò la sua corriera e si avvicinò al collega responsabile della linea Varese – Gaggiolo – Lugano offrendosi di sostituirlo per la corsa che sarebbe dovuta partire di lì a poco. Il collega accettò di buon grado, pur non capendo perché mio nonno si era offerto di fare un turno di lavoro ulteriore senza apparente motivo.
Così, in quel magazzino di Via Leonardo da Vinci, mio nonno cambiò il cartello che indicava la destinazione della corriera, mise in moto e partì alla volta della Svizzera.
Posso solo immaginare cosa potesse provare in quel momento. Se fosse stato scoperto sia lui, sia la famiglia ebrea avrebbero fatto una brutta fine.
Ma qualcuno da lassù fece in modo che tutto andasse bene. Appena entrato in Svizzera il pullman si diresse verso un piccolo paesino dove i quattro ebrei avevano delle conoscenze. E lì scesero, ringraziando, immagino tra le lacrime, chi aveva salvato loro la vita mettendo a repentaglio la propria.

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Pubblicato il 26 Gennaio 2021
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