Riprende oggi “50 anni fa la musica” con i dischi del 1971: buon anno a tutti!
Il disco solista migliore di Janis uscì purtroppo postumo

Aveva avuto un buon successo nel ’68 l’ottimo Cheap thrills, nel quale si capiva che i Big Brother & the Holding Co., giunti al secondo album, erano un gruppo di media caratura con una gran cantante: ovvio pensare che lei, Janis Joplin, avrebbe continuato da sola.
E così fu, ma purtroppo, come sapete, durò poco: il suo miglior album solista, questo Pearl che era il suo secondo, uscì postumo nel gennaio 1971 poiché lei ci aveva lasciati tre mesi prima. Janis non era così selvaggia solamente nel cantare: aveva proprio scelto di vivere sempre al limite e di provare di tutto. Ovviamente alcol e droghe in quantità smisurata, ma anche ad esempio una vita sentimentale – era apertamente bisessuale – dettata dal non fermarsi mai, con decine di amanti anche fra personaggi famosi (Leonard Cohen, Country Joe, Kris Kristofferson…). Ed anche con i gruppi era poco continua: il gruppo che la accompagnava nel primo disco solista lo aveva sciolto subito dopo, per formare la Full Tilt Boogie Band che la accompagna in Pearl, per incidere il quale aveva chiamato Paul Rothchild, il produttore dei Doors, che aveva veramente tratto il meglio da lei. Purtroppo era troppo tardi, ed ad appena 27 anni ci lasciò: ci resta questo ottimo album di rock blues, che bene fotografa le sue capacità.
Curiosità: le famose morti rock di quegli anni sono tutte comunemente ricondotte ad overdose di eroina. In realtà Brian Jones morì annegato, Jimi Hendrix soffocato da un conato di vomito, Jim Morrison e Mama Cass di infarto: l’unica a morire realmente di overdose fu proprio Janis.
Per sentirlo su Youtube:
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