Varese 2.0:”La politica a Varese fa finta di essere normale: noi invece apriamo un cantiere per chi non ci sta”

Varese 2.0 commenta la situazione politica attuale, nazionale e locale, e lancia il "Cantiere Civico Varesino", spazio di confronto per "chi non si riconosce negli attuali schieramenti"

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Varese 2.0 commenta la situazione politica attuale, nazionale e locale, e lancia il “Cantiere Civico Varesino”, spazio di confronto per “chi non si riconosce negli attuali schieramenti”.
Ecco il contributo integrale

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Sono giorni difficili, inutile negarlo.
Sono giorni difficili per gli italiani e per i lombardi, la confusione regna sovrana e non passa ora che non aumenti e renda l’orizzonte ancora più opaco.
Sono giorni difficili per una pandemia che continua a mietere vittime e a mettere sotto pressione un sistema sanitario già fortemente provato.
Sono giorni difficili per una crisi sociale ed economica che si fa, ogni giorno, più complessa e difficile da arginare.
Sono giorni difficili per le umiliazioni a cui vengono sottoposte le nostre istituzioni da parte di alcuni autorevoli politici nazionali e regionali.

A Roma una crisi di governo, ai più incomprensibile, con il solito Rignanese tragicamente protagonista, con il Partito Democratico titubante e ondivago per le molteplici posizioni al suo interno, con i 5 Stelle sempre più ai coltelli ed un’opposizione, nonostante i numeri, incapace di incidere proprio quando servirebbe; in Lombardia rimpalli di responsabilità sui numeri di un’epidemia, discutibili affermazioni sui vaccini da erogare in base al PIL poi naturalmente negate e/o rettificate, risse e vergognose sceneggiate in Consiglio Regionale, e potremmo andare avanti con chissà quanti altri esempi.

In tutto questo c’è Varese ed i suoi cittadini. Una città che sembra essersi anestetizzata, lontana anni luce da tutto questo; una città che si prepara ad una scadenza elettorale come se nulla stesse accadendo.

O meglio, come se si stesse preparando all’ennesimo rituale, con un centro sinistra che cerca di estendersi, e molto, al centro (pur essendo presenti, va detto per correttezza, segnali di risveglio della componente mancina) ed un centro destra ancora in costruzione (anche per le recenti vicissitudini del candidato sindaco Maroni, a cui torniamo a formulare i nostri più sentiti auguri di pronta guarigione), dove spicca una rilevante componente di destra radicale.

Ma è sempre tutto maledettamente uguale, perché a rivaleggiare è sempre il medesimo sistema, capace, quando conviene, di saldarsi e camminare insieme. I politici di lungo corso ci raccontano che le dinamiche locali sono profondamente diverse da quelle nazionali. Quello che è bianco a Roma, potrebbe essere nero a Milano e quindi è del tutto naturale che, a Varese, nonostante la scissione nefasta e tuttora incompiuta del PD, Italia Viva entri in corsa nella maggioranza, con un’operazione di trasformismo politico che avrebbe fatto impallidire Arturo Brachetti.

Quell’Italia Viva che è un’entità così fluida da essere maggioranza ed opposizione nel medesimo tempo, capace di dettare l’agenda politica per poi distinguersi sempre con grande abilità.
Ma è tutto normale, ci dicono, tutto normale, come la disintegrazione della Lista del Sindaco (capace però di rigenerarsi dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice…persino con transfughi del Movimento civico Varese 2.0), utile inizialmente a catturare voti e a coinvolgere cittadini volitivi ma politicamente ingenui.

Ma tra qualche mese, da una parte e dall’altra, torneranno a dirci (in realtà hanno già cominciato) che le liste civiche dei candidati sindaci sono importanti, per poi fagocitarle e digerirle una volta raggiunto lo scopo prefisso. E poi ancora “liste di genere” di assessori in carica, “rassemblement” mancini, nati legittimamente per riequilibrare pericolosi slanci in direzione opposta (e che, ci auguriamo, come la storia ci ha insegnato, non si pugnalino tra loro per la conquista di un elettorato sempre quantitativamente definito). E come non concludere con l’alleanza pentastellata, ultima arrivata? Come potrà realizzarsi una sintesi credibile con così tanti e diversi compagni di viaggio? E infine, non dimentichiamoci di loro, di quelli buoni per ogni stagione, di quelli che c’erano, ci sono e ci saranno sempre, della politica con la p minuscola, quella degli interessi e dell’ambizione personale, quella del discredito dell’avversario, quella del compromesso, purtroppo sempre al ribasso.

Sono giorni difficili, inutile negarlo, anche per forze autenticamente civiche come la nostra. Troppo
ingenue 5 anni fa per comprendere certe dinamiche, ma sufficientemente ostinate per non allinearsi, sufficientemente testarde per opporsi quando serviva, sufficientemente vive per continuare a sognare una città profondamente diversa, partecipativa, capace di inseguire le proprie vere prerogative.

Appoggiamo battaglie difficili, spesso inascoltati, ma questo è il bello del Civismo puro, l’essere liberi di decidere dove stare, senza pregiudizi o dietrologie. Per questo, oggi, apriamo ufficialmente il Cantiere Civico Varesino, uno spazio virtuale e, in qualche circostanza speriamo anche fisico, dove, nei prossimi 2 mesi, avvieremo un confronto aperto e franco insieme a tutti coloro che faticano a riconoscersi negli attuali schieramenti, ma soprattutto, hanno a cuore la partecipazione attiva nei processi e nelle modalità decisionali.

L’obiettivo? Costruire e rendere nota la nostra Visione della CittàSolo dopo questo periodo di tempo, sarà chiaro il percorso che potremo intraprendere, non necessariamente nella forma politica che molti da mesi si aspettano. Nei prossimi giorni renderemo note le tappe e le modalità del Cantiere.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 28 Gennaio 2021
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