Da Varese appello del Mooss: “Vaccino per tutti gli operatori sanitari, nessuno escluso”

Nato su iniziativa di due odontoiatri varesini, il gruppo Moos raccoglie medici,  odontoiatri,  operatori sanitari e socio sanitari uniti contro il Covid-19

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«Il vaccino anti Covid venga messo a disposizione di tutti gli operatori sanitari, operatori delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie ed operatori di interesse sanitario riconosciuti dal Ministero della Salute, nessuno escluso».

A chiederlo sono tanti operatori del settore che si sono uniti nel gruppo Facebook Mooss, che raccoglie “medici,  odontoiatri,  operatori sanitari e socio sanitari uniti contro il Covid-19”, nato lo scorso marzo dall’iniziativa di due odontoiatri varesini per rispondere all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 nella nostra provincia e poi in tutta Italia.

«La prima fase vaccinale sta interessando medici e infermieri ospedalieri, nonché quelli afferenti alle strutture sanitarie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale – spiegano Alberto Ciatti e Tommaso Mascarello, i due fondatori del Mooss –   Gli altri operatori sanitari liberi professionisti o operanti in strutture private sono rimasti esclusi: per questa ragione si sono sentiti discriminati, trattati come sanitari di serie B».

Per questo ora Mooss chiede al ministro della Salute Roberto Speranza e alle Regioni di rivedere la norma, affinché tutti gli operatori sanitari, sia che lavorino nel pubblico che nel privato, abbiano la possibilità di essere vaccinati in quanto appartenenti a una categoria che, operando a stretto contatto con le persone, è da ritenersi a rischio. 

«Inoltre all’interno di questo ampio gruppo di professionisti sanitari sarebbe bene dare priorità in base all’età e alla presenza di fattori di rischio – propongono i fondatori del Mooss – Vaccinare tutti gli operatori sanitari, oltre ad essere giusto è anche doveroso per preservare più in generale la salute dei cittadini, perché in questo modo si agevolerebbe, sul territorio, l’esercizio di tutte le altre professioni sanitarie che nel corso del 2020, invece, hanno subìto un forte rallentamento se non un vero e proprio stop, con gravi conseguenze per i cittadini».

«C’è chi si è visto cancellare una prima visita specialistica, un controllo o rimandare un trattamento – sottolinea Ciatti – L’emergenza Covid-19 ha causato danni anche a chi non è stato colpito direttamente dalla malattia, perché le altre patologie, ricordiamolo, non sono scomparse, ma continuano ad esistere: anche per questa ragione è bene estendere la vaccinazione anti Covid-19 a tutti gli operatori sanitari di ordine e grado, senza escluderne alcuno, affinché la sanità tutta possa riprendere, nel rispetto delle norme anti contagio, a pieno regime e ovunque per il bene di tutti i cittadini».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Gennaio 2021
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