Addio a Federico Roncoroni, erede testamentario di Piero Chiara

Lo scrittore si è spento all'età di 76 anni. Da sempre collaborava e sosteneva con il festival letterario Premio Chiara-Festival del Racconto

Generica 2020

Si è spento domenica scorsa, a Como, Federico Roncoroni. Intellettuale, scrittore, linguista di chiara fama. Nel capoluogo lombardo era nato 76 anni fa ed è sempre stato legato a Varese per il Premio Chiara Festival del Racconto, la storica kermesse letteraria fondata da Bambi Lazzati e Romano Oldrini.

«Era un punto di riferimento per l’associazione, per il premio ma anche un amico – racconta Bambi Lazzati -. La sua scomparsa mi addolora molto, ma continueremo nella strada da lui segnata nel raccontare e divulgare i romanzi di Chiara. Ha sempre sostenuto e aiutato la crescita del festival e resterà sempre con noi». Federico Roncoroni era l’erede testamentario di Piero Chiara, con il quale condivise anche una profonda amicizia.

Roncoroni infatti di tanto in tanto concedeva ai suoi lettori qualche rarità, qualche chicca tratta dalle carte private dello scrittore di Luino che lo lasciò erede del suo patrimonio letterario. Nel volume “In Viaggio”, edito da Aragno, opera cui Roncoroni tenne molto, sono raccolti, con la sua amorosa curatela, testi sparsi di Chiara. Alla collaborazione con Chiara, ancora, si devono una traduzione del “Satyricon” di Petronio e una minuziosa e acuta “Vita di Gabriele d’Annunzio” che riscontrò un grande successo.

Il ricordo da parte del sindaco di Como Mario Landriscina: «Federico Roncoroni è stato, per molti comaschi, il Professore. Soprattutto per molti studenti della mia generazione. Insieme al professor Maggi, al professor Margheritis e a Padre Pigato, grandi esempi di educatori delle scuole superiori cittadine degli anni ‘70 e ‘80, ha avuto la sensibilità, il garbo e la sobria severità di saper insegnare, appassionare e divulgare la cultura quando ancora non si parlava di “divulgatori”. Ha lasciato il segno, il prof Roncoroni, non solo ai suoi studenti ma, oltre alla sua amata città, ad un’intera nazione contribuendo con i suoi scritti, le sue ricerche e i volumi pubblicati a far comprendere le basi della nostra lingua anche alle generazioni oggi ancora presenti sui banchi di scuola. Il suo legame con il vicino scrittore Piero Chiara ha ulteriormente ampliato la sua capacità di interagire con un intellettualismo a torto considerato “di provincia” per trasferire, ampliare e fare conoscere quel grande scrittore anche a livello nazionale. Molti sarebbero gli aspetti ulteriori da ricordare, nessuno meno importante di un altro. Sono sicuro che ci sarà modo per nobilitare il suo ricordo e la sua memoria. La città di Como oggi piange la scomparsa terrena, avvenuta quasi in silenzio, di un suo importantissimo rappresentante. Da primo cittadino voglio esprimere alla famiglia e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di essergli strati vicino il mio più profondo cordoglio unito a quello di tutta l’amministrazione comunale».

È suo il libro “Grammatica essenziale della lingua italiana” (Mondadori) ancora oggi tra i testi più adottati nelle scuole italiane. Alla sua firma si deve anche il celeberrimo “Testo e contesto. Guida all’analisi delle opere degli autori nel loro tempo” su cui si sono formate più generazioni.  Alla sua vita di “professore a distanza prestato ai libri” – secondo una sua stessa locuzione – Roncoroni era arrivato dopo vent’anni di insegnamento (e tutt’oggi schiere di studenti lo ricordano come un docente straordinario).

A proposito di D’Annunzio: sono da ricordare le curatele di volumi preziosi (“Il piacere”, “Alcyone”, “Solus ad solam” e le “Lettere d’amore a Barbara Leoni”); non sono da meno l’edizione di un epistolario inedito di Carlo Emilio Gadda, la raccolta di poesie “Nella deriva del tempo” (ES Edizioni 2007), tradotte anche in spagnolo, e il “Manuale di scrittura non creativa”, pubblicato nel 2010 nella BUR.

Roncoroni amava la scrittura aforistica tanto da tenere diverse rubriche in diversi giornali. Una selezione delle sue ricerche apparve nel fortunatissimo “Il libro degli aforismi” (uscito per Mondadori e giunto oggi alla 28esima edizione). Raffinato cultore d’arte andava abbinando parole ad immagini, come in “Un incanto senza fine” (NodoLibri) e, più in generale, nei suoi racconti e sui suoi profili social.

L’esordio narrativo risale al 2010 con i racconti dell’importante “Sillabario della memoria”, pubblicato da Salani, la cui ultima edizione aggiornata è del 2019.
Nel 2013 uscì il suo primo romanzo “Un giorno, altrove”, edito da Mondadori, che ottenne grande apprezzamento sia dalla critica sia dal pubblico (successivamente, nel 2020, il titolo entrò anche negli Oscar).

Nel 2015 aveva peraltro pubblicato per A. Mondadori una raccolta di racconti di passione linguistica, letteraria e libraria intitolata “In principio era la parola” – all’antologia di testi poetici e sorprendenti, in libretto, rivolti a un pubblico di amorevoli piccoli lettori, Roncoroni era già arrivato nel 1998 con le “Filastrocche ocche ocche” (Einaudi).

Per Mondadori education sono usciti anche i titoli “Parole. Un dizionario privato” (2016), “Ingiurie & Insulti. Un manuale di pronto impiego” (2017) e “Libere letture” (2018). Il libretto “Ave Maria” era stata edito, invece, nel 2015 dal quotidiano “La Provincia” di cui Roncoroni era affezionato collaboratore. Più di recente: con plaquette di tiratura limitatissima, riservati agli amici più cari, proseguiva la sua passione letteraria.

Il funerale si è svolto a Como, in forma strettamente privata, il giorno 3 febbraio. Per volontà dello stesso Federico Roncoroni la notizia della sua scomparsa viene diffusa a esequie concluse.

Pesate le parole perché ora c’è il manuale “Ingiurie & insulti”

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Pubblicato il 03 Febbraio 2021
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