Burattini, libri, manifesti del cinema: il patrimonio di don Alberto a Gallarate

Per cinquant'anni animatore di quel miracolo che è il Teatro delle Arti, don Alberto è mancato la scorsa estate. La famiglia, la parrocchia e il Comune vogliono tutelare e valorizzare il suo lascito materiale

Generica 2020

Libri, manifesti del cinema, ma anche una collezione notevolissima di burattini e marionette. È il patrimonio personale di don Alberto Dell’Orto, raccolto in anni di passione per l’arte e ora destinato a rimanere alla città, rimanere fruibile e capace di raccontare.

La parrocchia e il Comune di Gallarate stanno formalizzando in queste settimane l’accordo, ma la tutela della grande collezione di don Alberto è stata ufficializzata in qualche modo lunedì 22 febbraio da monsignor Riccardo Festa, prevosto della città, al termine della Messa in ricordo del sacerdote e di altri due protagonisti – Medeghini e Marco Re – della storia del Teatro delle Arti.

Il tema dell’eredità di una persona è delicato, certo. «La famiglia di don Alberto, salvo pochi oggetti personali, ha lasciato tutto il suo patrimonio alla parrocchia Santa Maria Assunta» premette monsignor Festa, che oggi è formalmente parroco non solo di Santa Maria Assunta ma anche di San Paolo, la parrocchia di Sciarè cui era assegnato don Alberto. «Si tratta di valorizzare un grande patrimonio collezionistico: siamo partiti facendo un inventario di massima. L’orientamento unanime è che il patrimonio deve restare a Gallarate, per il legame con la città: già avevamo chiesto alla famiglia che don Alberto fosse sepolto qui a Gallarate».

don alberto dell'orto

La questione è stata esaminata dai consigli (pastorale e degli affari economici) della Comunità Pastorale Santa Maria Assunta, che poi ha formalizzato la richiesta al Comune di affidamento della collezione di don Alberto.

Una collezione vasta e multiforme: un grande patrimonio librario specialistico, dedicati al cinema e al teatro, decine di manifesti teatrali degli ultimi sessant’anni, oltre duecento edizioni diverse di Pinocchio, il romanzo di Collodi amatissimo dal sacerdote. Tra i pezzi più preziosi ci sono 400 burattini e marionette («stima in difetto»), forma di teatro anche popolare che don Alberto amava moltissimo. Ci sono anche alcuni diorami e teatrini che riproducono scene di classici del teatro italiano.

Buona notte don Alberto

E ancora in casa don Alberto aveva una serie di raccoglitori con centinaia di articoli che raccontano la storia (straordinaria) delle Arti, ma anche di altre iniziative come Parole e Mistero, la rassegna ispirata al sacro che ha fatto anche delle chiese luoghi di teatro.

Il patrimonio è già stato spostato dalla canonica di Sciarè, adesso si attende appunto l’accordo con il Comune, non ancora definito. «Ci sono stati gìà parecchi contatti, l’amministrazione sta formalizzando la risposta alla lettera di monsignor Festa» conferma l’assessore alla cultura Massimo Palazzi, che parla di «custodia e valorizzazione» come di un binomio inscindibile.

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Foto con dedica di Vittorio Gassman a don Alberto

Questo principio secondo Palazzi deve uniformare le scelte che si faranno per la tutela del patrimonio di don Alberto: «I testi specialistici potranno confluire nella sezione teatro e cinema della biblioteca, che sarà ospitata al Polo culturale al Maga» continua Palazzi. I duecento libri dedicati a Pinocchio, i libri per l’infanzia, l’edizione del Libro Cuore «troveranno posto a Palazzo Mezzanotte (l’attuale biblioteca, ndr) che diventerà biblioteca dei ragazzi e delle famiglie»

I libri e le pubblicazioni raccolti da don Alberto saranno segnalati da un marchio “Collezione don Alberto”, per lasciare traccia della passione che li ha riuniti e trasmessi.  Ma non solo: «Per me questo aspetto è fondamentale» dice Massimo Palazzi. «La biblioteca Majno è nata dai lasciti dei gallaratesi: è importante testimoniare l’affetto dei gallaratesi per questa istituzione. Abbiamo sempre apposto una indicazione sui libri donati e speriamo che questo sia anche un incentivo le donazioni alla biblioteca».

Il patrimonio librario di don Alberto dovrebbe essere esposto, accessibile e consultabile, in parte «con le regole del fondo antico», là dove si parla di pubblicazioni rare e pregiate.

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Burattini esposti nel foyer del Teatro delle Arti

Quanto alla vasta collezione di burattini e marionette, Palazzi specifica che «non escludiamo ad esempio una collaborazione con i fratelli Colla». Don Alberto aveva un rapporto speciale con la celebre famiglia di artisti del teatro di figura, che sta lavorando da qualche anno alla costruzione di un museo a Milano. In questo, la collezione di don Alberto potrebbe essere valorizzata «con forme di comodato d’uso o prestito per l’esposizione». Lo stesso don Alberto aveva curato nel 2014 una mostra con una parte della sua collezione.

Per Palazzi lasciare accessibile e visibile il patrimonio di don Alberto è un elemento imprescindibile per dare un futuro: «L’elemento fondante per la conservazione per me è la valorizzazione e la fruizione. È fondamentale anche per il restauro, per assicurare una cura costante del patrimonio».

In biblioteca o in un museo a Milano, libri e marionette racconteranno la figura di don Alberto. Come anche oggi la racconta la realtà del Teatro delle Arti, creatura viva sostenuta dalla passione di tanti volontari che hanno aderito alla sfida lanciata dal sacerdote: dare a una città di provincia un luogo di cultura alto e popolare, di qualità e provocatorio, aperto alla sperimentazione.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Febbraio 2021
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da GMT

    … appunto … smembriamo il patrimonio in uno spezzatino di sedi, finanche a Milano … dove molti bambini e molti anziani si recano spesso …
    … e soprattutto NON esponiamoli integralmente prima in una mostra omaggio e ricordo di Don Alberto
    grazie

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