Il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia contro Fontana

Con 47 voti contrari e 30 a favore è stata bocciata la mozione presentata dalle opposizioni

Attilio fontana

«Un messaggio, chiaro e netto, ai consiglieri dell’opposizione: non sarà certo la vostra ennesima mozione di sfiducia a distrarci dal nostro lavoro».
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, rivolgendosi ai gruppi di minoranza che in Consiglio regionale hanno presentato una mozione di sfiducia, respinta con 47 voti contrari e 30 a favore, nei confronti del governatore.

«In questi ultimi mesi ho affrontato, da presidente della Lombardia, un’emergenza di portata straordinaria. Abbiamo lavorato senza mai risparmiarci, con coraggio e responsabilità, mettendoci sempre la faccia. Certamente, come ho riconosciuto, abbiamo imparato lezioni importanti dalla quotidiana esperienza di questi mesi. In ogni mia azione ho sempre perseguito il bene dei nostri amati cittadini: l’unica cosa che mi sta a cuore».

«E proprio per affrontare nel modo migliore la gestione della pandemia e del piano vaccinale – ha aggiunto – e per fronteggiare con tutte le risorse e gli strumenti disponibili l’emergenza economica e sociale, ho deciso di arricchire l’azione della Giunta regionale con l’ingresso di tre nuovi assessori, che ringrazio nuovamente per lo spirito con cui, fin da subito, hanno iniziato il loro lavoro. Perché, ribadisco, occorre un cambio di paradigma nella nostra azione di governo, l’epidemia ci costringe a ripensare in profondità molti aspetti importanti della vita economica e sociale così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi. Serviva un cambio di marcia, rapido ed efficace: e lo abbiamo messo in atto».

«In Lombardia invece ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato a lavorare – ha detto ancora il presidente Fontana – avendo innanzitutto a cuore la situazione delle migliaia di persone che soffrono a causa del Coronavirus. Perché vorrei ricordare un fatto, il cui senso profondo, nella gazzarra di questi ultimi giorni, è andato forse un po’ perduto: i dati sanitari non sono numeri asettici, astratti, ma rappresentano persone in carne ed ossa, di cui bisogna avere cura».
 
I DATI – Fontana è poi intervenuto sui dati: “due settimane fa la Lombardia era in zona rossa; in una settimana è passata da arancione a gialla. Non è un caso; un problema reale c’era.
Queste evidenze dimostrano che avevamo ragione a sollevare con determinazione una questione così importante come quella del modello di calcolo e degli indicatori utilizzati a livello nazionale per il calcolo del RT. Decisioni che hanno inciso sulla vita dei nostri cittadini e delle nostre imprese, e che siamo stanchi di continuare a subire. La nostra azione ha infatti rilanciato un impegno comune di tante regioni nel chiedere al Governo la revisione dei criteri astrusi e incomprensibili previsti nel DPCM. E’ diventata dunque una battaglia comune, che vorrei fosse estesa e condivisa anche da tanti sindaci delle nostre città, che in questi giorni hanno fatto sentire forte la loro voce nell’invocare trasparenza e correttezza».

Il presidente ha poi ribadito che “con forza andremo fino in fondo, anche nelle opportune sedi giudiziarie se necessario, per difendere le ragioni dei cittadini lombardi, dei commercianti, dei ristoratori, dei baristi, degli imprenditori, delle lavoratrici e dei lavoratori, di tutti coloro che sono stati ingiustamente penalizzati da queste scelte e per i quali continueremo a chiedere adeguati ristori e indennizzi. Naturalmente, sempre tenendo alta la guardia e continuando a fronteggiare la pandemia con attenzione e responsabilità, un percorso faticoso che sta dando i suoi frutti per merito degli sforzi e del senso civico dei lombardi».

Il commento del consigliere del PD Samuele Astuti: «Lega e alleati hanno salvato ancora una volta Fontana e la sua giunta, ma è una difesa disperata di un fortino che si sta evidentemente sgretolando. Da marzo scorso hanno sempre negato problemi ed errori, ma hanno cambiato prima il direttore generale della sanità e poi l’assessore, proprio perché le cose non hanno funzionato. La mozione di sfiducia è stata ancora respinta ma le cose non cambiano: la Lombardia va salvata da questa crisi e Fontana e la sua giunta non sono in grado di farlo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2021
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