Dal palaghiaccio di Vipiteno a quello di Varese: il paragone del sindaco fa arrabbiare Azione

La reazione del partito di Calenda e Richetti al post del sindaco Davide Galimberti

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E’ di ieri sera il post sulla pagina facebook del sindaco Davide Galimberti che paragona le vicende del palaghiaccio di Vipiteno alle scelte dell’amministrazione di Varese: «È davvero un grande dispiacere vedere accadere queste cose – ha spiegato il sindaco Davide Galimberti pubblicando il link alla notizia Ansa del crollo del palaghiaccio di Vipiteno –  Per fortuna senza conseguenze alle persone. Per questo però, pur comprendendo benissimo le polemiche di questi mesi sul tema Palaghiaccio e le difficoltà degli atleti e delle famiglie, non posso non interrogarmi. Se queste cose possono purtroppo succedere, figuratevi su una struttura, come quella di Varese, che per decenni è rimasta senza interventi decisivi e in caso di nevicata eravamo costretti a chiuderlo. Certo non avere un impianto accessibile per tanto tempo è un problema per tutti, ma amministrare significa prendersi delle responsabilità a volte impopolari. Caparbiamente però l’amministrazione da me guidata ha deciso di reperire i fondi e approvare la ristrutturazione totale del nostro Palaghiaccio, per tornare a ospitare grande sport in sicurezza. Tra qualche settimana inizieremo i lavori».

Buone notizie? Non tanto, stando alla reazione del partito di Calenda e Richetti, Azione, che ha una base anche a Varese città: «Leggiamo, quasi attoniti, le dichiarazioni del nostro Sindaco dopo il crollo del Palaghiaccio di Vipiteno, che, con abile mossa propagandistica, utilizza per giustificare il proprio operato – scrive il comitato esecutivo di Azione Varese Città – Premesso che speculare sulle disgrazie altrui non è mai elegante, apprendiamo con stupore che il Sindaco, lo afferma ammettendo che una simile sciagura sarebbe potuta accadere anche a Varese, ha concesso l’utilizzo del Palaghiaccio in questi ultimi anni conscio che vi sarebbe stato un rischio simile. Ricordiamo che Galimberti è al Governo della città da cinque anni e che per quattro ha autorizzato l’uso della struttura, per sua stessa ammissione, già compromessa».

Il comitato, costituito da Carlo Alberto Coletto, Andrea Di Salvo, Raffaella Demattè, Andrea Zanotti, Maurizio Marin, Carlo Marazzini, si chiede infine: «Cosa sarebbe successo e come si sarebbe proceduto qualora non fossero state assegnate le Olimpiadi 2026 a Milano e Cortina e, conseguentemente, non vi fossero stati i fondi per la costruzione della nuova struttura? Ringraziamo, a questo punto, la buona sorte (non certo la buona politica) che ha evitato che potesse accadere un evento simile a quello di Vipiteno anche nella nostra Città e, soprattutto ai nostri figli».

 

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Pubblicato il 11 Febbraio 2021
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