Egbunu, il nigeriano “verticale” che promette “rimbalzi, stoppate e difesa” alla Openjobmetis

Dopo la vittoria su Brindisi, il club biancorosso ha presentato il nuovo pivot. «Sono allenato e ho voglia di giocare. In attacco? Se mi danno la palla sopra al ferro sono contento»

John Egbunu è a Varese: le prime foto del pivot della Openjobmetis

Gambe un po’ arcuate, quasi da calciatore, «altrimenti sarebbe alto 2,15» dice ridendo chi lo vede nel prepartita di Varese-Brindisi, mentre prende le misure della panchina di Masnago, si aggira tra i compagni che fanno riscaldamento e si appresta a vivere seppure in borghese il “battesimo del fuoco” con la Openjobmetis. Archiviata positivamente quella partita, per John Egbunu è arrivato anche il momento delle prime parole ufficiali in una conferenza stampa “a distanza” organizzata dalla Pallacanestro Varese per questo ragazzone nigeriano cresciuto in Georgia e poi diventato giocatore “vero” in Florida.

Un appuntamento nel quale prima di tutto sono confermati i motivi per cui Egbunu è qui, per la prima volta in Europa. «Rimbalzi, stoppate, difesa» e protezione di Scola per non dover consumare le qualità dell’argentino nelle battaglie dentro all’area colorata, è il parere di Andrea Conti che nel frattempo rimanda al 14 febbraio ulteriori decisioni sulla rosa (quindi: turnover nelle prossime tre partite e poi si vedrà come sfoltire).

«Rimbalzi, stoppate, difesa» ripete lui, Egbunu, e non è così consueto sentire un giocatore di scuola americana non snocciolare i propri punti di forza in attacco. Stuzzicato sul punto però, John spiega: «Con la palla in mano farò quello che mi dice l’allenatore, però credo di essere un giocatore adatto al pick’n’roll, amo “rollare” dentro all’area ed eventualmente ricevere anche qualche palla al di sopra del ferro perché ho caratteristiche “verticali” e provo a sfruttarle sia in attacco sia in – torniamo sempre lì  – difesa».

NB: il “pick’n’roll è una situazione che prevede un blocco portato dal lungo al portatore di palla; se il lungo, in seguito, taglia in direzione del canestro diventa “rollante” e può ricevere la sfera a centro area. Se invece si allarga verso il perimetro, si parla di “pick’n’pop” (e di “poppante”, in gergo, ma con i neonati non c’entra).

Fermo da ottobre, un passato in DLeague e in Corea del Sud, il pivot nigeriano garantisce sul proprio stato di salute, visto che in passato ha dovuto superare un infortunio al ginocchio. «A casa mi sono allenato ogni giorno, anzi due o tre volte al giorno e quindi mi sento in forma. Certo, lavorando da solo mi è mancato il ritmo partita però conto di recuperarlo presto ed arrivare in breve tempo alla forma piena». Speriamo, perché Bulleri e la Openjobmetis hanno bisogno di un’arma diversa da sfoderare nelle battaglie sotto i tabelloni contro gente come il brindisino Perkins, ottimo davvero nel match del giovedì sera.

«Perkins è stato molto bravo in post basso e la sua squadra lo ha usato come “punta” per l’attacco, ma io sono pronto a questo tipo di sfida in difesa, contro avversari del genere. Assistere alla partita mi è servito anche per avere conferma di un livello di gioco molto alto nel vostro campionato. Penso che noi, vista la situazione, dovremo lavorare passo dopo passo, giorno per giorno, per riuscire a migliorare e portare a casa risultati positivi anche in partite punto a punto come contro Brindisi».

Non (ancora) considerato dalla NBA, Egbunu ha alle spalle un’esperienza nella lega di sviluppo che definisce «divertente e molto formativa» con i Long Island Nets, non dà l’impressione di essere rimasto male per una mancata convocazione al “piano di sopra” e anzi è pronto a chiedere consigli a chi invece nella NBA ha costruito gran parte della carriera. «Mi sono ripromesso di confrontarmi spesso con Toney Douglas e Luis Scola. Fino a ora abbiamo avuto poco tempo per parlare, ci siamo scambiati solo qualche battuta però da loro voglio apprendere molte cose visto la loro grande esperienza. Intanto mi piace dire che sono stato accolto a braccia aperte e con grandi sorrisi da tutta la squadra e dalla società. Insomma, non vedo l’ora di cominciare. E spero di condividere presto questa mia voglia di scendere in campo con i tifosi che in questo momento non possono essere in tribuna».

Domenica, dunque, si comincia: di fronte a Long John – è pur sempre 2,08 – ci sarà Cremona. Il suo tesseramento è stato regolarmente depositato e la posta in gioco è subito molto alta. Vedremo chi gli farà spazio.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Febbraio 2021
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