Fontana: “Alle imprese servono fiducia e finanza”. Per il merito di credito le banche devono escludere il 2020

Finlombarda, la finanziaria di Regione Lombardia, ha presentato agli industriali della provincia di Varese i prodotti a sostegno della liquidità e degli investimenti. Le imprese chiedono: velocità di esecuzione strumenti di facile accesso e snellimento burocratico

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La grande preoccupazione che hanno gli imprenditori in questa fase, dove non c’è ancora una vera ripresa, è come e quanto le banche terranno conto delle “macerie ” lasciate dalla pandemia nei bilanci del 2020, nel momento in cui dovranno valutare il merito creditizio delle imprese. Una preoccupazione emersa anche durante l’incontro “Le opportunità di finanziamento per il rilancio economico delle imprese lombarde: le iniziative di Finlombarda spa“, organizzato dall’Unione industriali della provincia di Varese e moderato da Marco Crespi, responsabile dell’area finanza.

Questa è una  fase in cui c’è bisogno di «fiducia e finanza», ha ricordato il presidente Attilio Fontana in apertura dei lavori, motivo per cui Regione Lombardia «ha stanziato quattro miliardi  di euro per sostenere l’accesso al credito delle imprese lombarde». Finlombarda, la finanziaria di Palazzo Lombardia, ha dunque presentato agli industriali gli strumenti a cui possono accedere sia per sostenere la liquidità sia per fare gli investimenti necessari al riposizionamento sui mercati.

Che gli imprenditori vogliano continuare a investire, nonostante la batosta avuta del 2020, lo dimostrano i dati che Univa ha diffuso a inizio d’anno. «Nell’anno appena passato – ha sottolineato il presidente Roberto Grassi –  il 62% delle imprese della provincia di Varese ha fatto investimenti, di cui il 32% in ricerca e sviluppo. In termini strategici è una percentuale determinante. E continueranno a investire per oltre il 60% anche nel 2021».

TEMPI DI RISPOSTA VELOCI

Al sistema pubblico, di cui Finlombarda fa parte, le imprese chiedono cose precise: velocità di esecuzione, strumenti di facile accesso, snellimento burocratico e un pò di tutoraggio nella fase istruttoria. È chiaro che la messa a terra di alcuni provvedimenti a sostegno del credito passano anche da un cambio di atteggiamento da parte di tutti gli attori in campo, soprattutto in un contesto dove gli equilibri economici, finanziari e patrimoniali sono saltati. «Per salvare le imprese lombarde – ha detto il consigliere delegato di Finlombarda Ignazio Parrinello – servono più risorse e meno ideologie ed è auspicabile maggiore trasparenza da parte delle imprese e delle stesse banche. Non si deve garantire il passato e bisogna dare investimenti e risposte alle imprese in tempi decenti, cioè quando necessitano».

PRODOTTI DIVERSIFICATI A SECONDA DELL’INTERVENTO

Il direttore di Finlombarda, Giovanni Rallo, ha presentato i vari prodotti realizzati a sostegno del credito delle Mpmi, ma anche dei professionisti e dei fornitori. Un pacchetto che comprende ben 12 strumenti di diverso taglio divisi in due gruppi: finanziamenti a sostegno della liquidità (Credito adesso evolution, Più credito fornitori Lombardia, Più credito liquidità, Moratoria Cura Italia, Moratoria regionale) e finanziamenti rivolti agli investimenti (Al Via, Tournaround Financing, Syndicated Loans, leveraged Acqusition Finance, Elite basket Bond Lombardia, Minibond, Credito PPP).

Il 2021 è iniziato con due ulteriori iniziative: “Credito Facile” e il nuovo sportello “Credito adesso evolution”. Nel primo caso, si tratta di un investimento di 15 milioni di euro in un fondo di credito alternativo per l’accesso al credito più facile e veloce a micro e piccole e medie imprese e professionisti. Nel secondo caso, sono previsti 270 milioni di euro, suddivisi al 50% tra Finlombarda, banche e confidi confidi convenzionati, e 20 milioni  di euro di Regione Lombardia per i contributi in conto interessi.

«Proponiamo tutti i nostri prodotti – ha spiegato Rallo – all’interno di un ecosistema virtuoso nel ricircolo e nella distribuzione delle risorse, a cui si uniscono quelle di Finlombarda e di Regione Lombardia, grazie al mix di queste risorse si genera un effetto leva. Inoltre forniamo anche servizi per la competitività alle imprese, cioè siamo in grado di individuare le tecnologie di cui necessitano».

LE BANCHE DI SISTEMA NON COLLABORANO CON FINLOMBARDA

Attualmente si sono accreditate con Finlombarda 26 banche, tre di rilevanza nazionale, due confidi, mentre le restanti sono tutte Bcc. Una situazione che il direttore Rallo spiega così: «Unicredit non ha mai partecipato alle nostre iniziative, mentre Intesa, dopo la fusione con Ubi, ha rallentato il suo convenzionamento. Finlombarda più che fare un’azione di moral suasion non può fare. Noi stiamo semplificando il processo ma non possiamo avere mille processi per ogni singola banca, diventeremmo più lenti e quindi ci può anche stare che una banca lo ritenga complicato e non voglia convenzionarsi».

Imprese e lavoratori resistono. La politica ancora una volta ha deluso

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 15 Febbraio 2021
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