Induno Olona, cambia la viabilità intorno alla torre della Pezza
Da mercoledì 24 febbraio sarà ufficialmente aperta al traffico la nuova viabilità, con una nuova strada perimetrale che risolverà le problematiche oggi presenti nel percorrere le vie Pezza e Torre

Da domani, mercoledì 24 febbraio, apre al traffico la nuova viabilità intorno alla torre della Pezza, nell’omonimo quartiere di Induno Olona, al confine con Arcisate.
«Un risultato positivo – dice il sindaco Marco Cavallin – reso possibile orientando con visione del futuro i proventi economici generati dai nuovi insediamenti abitativi avviati dai proprietari dei terreni della zona negli ultimi anni, terreni che erano stato dichiarati edificabili già dal documento di revisione al Prg, varato nei lontani anni ’90 dalle amministrazioni precedenti le nostre».
La nuova viabilità sarà anche funzionale rispetto al progetto del nuovo sistema di piste ciclabili che percorrerà il paese: «Il nuovo parchetto pubblico creato attorno all’antica torre romana, oltre a valorizzare questo prezioso manufatto, vero simbolo identitario della nostra comunità e dopo lunghi decenni oggi ben valorizzato, restaurato e messo in sicurezza, sarà una sorta di capolinea della nuova pista ciclopedonale. Un percorso il cui asse principale è sostanzialmente identificabile con il vecchio sedime ferroviario e su una serie di ramificazioni che innervano i vari rioni».
Dalla Pezza attraversando via Porro su un attraversamento ciclopedonale rialzato, ci si riconnetterà con la zona di San Salvatore, da cui poi si potrà procedere verso Arcisate e dunque verso il lago di Ceresio oppure, in direzione opposta, attraversando l’ex galleria del treno, raggiungendo la stazione, le scuole e quindi l’asse di via Jamoretti verso Varese.
«L’apertura di mercoledì 24 – conclude Cavallin – rappresenta un ulteriore tassello del grande mosaico che stiamo con pazienza disegnando e realizzando in questi anni di Amministrazione; i grandi cambiamenti in funzione di una sempre maggiore sostenibilità ambientale, di cui certamente la mobilità dolce fa parte a pieno titolo, passano anche attraverso un paziente, tenace, per certi versi “visionario” progetto che cambia giorno dopo giorno le carte in tavola e rende concreto quello che all’inizio poteva sembrare solo un sogno. Noi a Induno, stiamo camminando per raggiungere questo sogno e i risultati cominciano a vedersi».
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