L’arte del “debate” arriva nel mondo del lavoro: 40 giovani dipendenti coinvolti on line
La Società nazionale di Debate, dopo aver promosso la cultura dell'argomentare nelle scuole, guarda ai giovani lavoratori. Il primo corso pilota si è concluso con successo
Saper argomentare dovrebbe essere una capacità connaturata. Sappiamo delle cose e le esponiamo valorizzando i punti di forza e spiegando i punti deboli. La capacità dialettica, però, non s’improvvisa: è un’arte che va imparata ed esercitata.
La scuola si è accorta da tempo di questa importante “soft skill”. È diventata materia di insegnamento ed è stata creata una società nazionale che promuove il “Debate” tra gli studenti. Il Ministero dell’Istruzione ha deciso anche di paganizzare le “olimpiadi di debate”. Motore di questa innovazione è stato l’istituto tecnico Tosi di Busto Arsizio.
Ora la Società nazionale del Debate, che vede tra i principali attori l’ex dirigente del Tosi Nadia Cattaneo, comincia ad aprirsi anche al mondo del lavoro: « Il Debate è un potente strumento dialettico ormai diffuso in Italia soprattutto nel mondo scolastico – spiega Valentina Zappavigna del direttivo nazinale della Società Nazionale Debate Italia. – La novità che abbiamo voluto introdurre e progettare in questi mesi riguarda l’applicazione di questa metodologia nel mondo del lavoro con un duplice fine: il primo è insegnare a condurre un dibattito regolamentato in contesti in cui saper prendere delle decisioni e argomentare è fondamentale; il secondo è trasmettere e dare consapevolezza delle soft skills che il debate è in grado di insegnare a chi lo pratica. Tra queste ultime troviamo in particolare competenze comunicative (public speaking e gestione dei conflitti), competenze argomentative (gestione delle informazioni, problem solving, lateral e multi-sided thinking), competenze civiche e sociali (teamworking, team management, leadership, capacità decisioni, gestione dello stress, rispetto delle posizioni altrui, capacità di ascolto). Gli strumenti del debate permettono di migliorare la propria autostima, di avere più sicurezza anche nel confronto con interlocutori di rango superiore».
La scorsa settimana si è concluso il primo corso dedicato a giovani impiegati individuati dall’Associazione Italiana Direzione del Personale (AIDP).
È stato fatto un corso pilota che ha coinvolto una quarantina di dipendenti, under 35, di tutta la Lombardia. Hanno seguito un percorso formativo on line per imparare le regole dell’argomentare ed esporre e hanno sostenuto un “dibattito” finale.
I temi su cui si sono confrontati sono stati quelli dello “smart working” e dello “smart recruiting”.
«Ho visto tanto impegno e tanta passione in questi giovani – ha commentato Valentina Zappavigna – hanno saputo cogliere ogni aspetto del dibattito ed applicarlo nella sfida finale. I ragazzi non si conoscevano tra di loro, ma nonostante ciò hanno imparato cosa vuol dire essere squadra, cosa vuol dire aprirsi alle idee dell’altro e al confronto, creando un clima sereno, piacevole e aperto. Hanno imparato a ragionare e ad approfondire le proprie argomentazioni, dandone forza e rilievo e presentandole in modo chiaro e strutturato, rispettando una strategia di squadra e di posizione. L’interazione tra il gruppo non si concludeva solo nelle due ore di formazione del mercoledì sera, ma andava avanti anche nei gruppi whatsapp, nei quali si scambiavano argomenti, dubbi, strategie».
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