Quanti anticorpi a un anno dal Covid? Rosario Rasizza al Centro Beccaria per sottoporsi al nuovo test sierologico

L'amministratore delegato di Openjobmetis, ricoverato nel marzo dello scorso anno per Covid, si è sottoposto alla nuova sofisticata indagine che il centro di via Marrone effettua

Il Centro Polispecialistico Beccaria fu uno dei primi laboratori ad attivarsi per offrire la possibilità di effettuare i test sierologici. Era il maggio 2020 e i varesini erano reduci da due mesi durissimi dove, a causa della limitatezza di mezzi, in tanti  non avevano potuto sottoporsi a controlli e avevano necessità di sapere se avevavano affrontato e superato la malattia Covid.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione del Beccaria Claudio Pucci si attivò con una delle principali case, leader del settore della diagnostica di laboratorio la DiaSorin, specializzata nei segmenti dell’immunodiagnostica e della diagnostica molecolare. 

Da allora, il Centro Beccaria si è mosso per offrire ai cittadini servizi in linea con richieste di salute e di controllo costanti e continue a causa della circolazione del virus.

Ed è per questo che il Beccaria ha subito colto l’occasione di innovare la qualità delle indagini adottato il nuovo test messo a punto da DaSorin, che permette di individuare in maniera ancora più specifica la risposta immunitaria anticorpale contro il Sars-Cov-2. 

Tra gli ex malati di Covid che hanno deciso diindagae con il nuovo kit diagnostico l’amministratore delegato di Openjonmetis Rosario Rasizza che proprio nel marzo dello scorso anno venne ricoverato in gravi condizioni: « Ho colto subito l’invito dell’amico Pucci per vedere quanta carica anticorpale ho ancora. Sono curioso. L’esperienza della malattia mi ha davvero segnato molto: essere in ospedale, da solo, senza possibilità di avere vicino i miei cari. È stata molto dura. Quella malattia mi ha cambiato, oggi sono più attento e ancora preoccupato esche ho sperimentato su me stesso cosa significhi rimanere contagiati».

Il test si attua come gli altri: «Per chi si sottopone al sierologico non cambia nulla – spiega il dottor Pucci – è un  prelievo di sangue normale. La diversità sta nel kit di indagine messo a punto, molto più sensibile.  Può anche essere utilizzato anche a completamento degli studi clinici sulle persone vaccinate, per valutare l’efficacia e la risposta immunitaria sviluppata direttamente contro la proteina Spike, causa del principale meccanismo che il virus utilizza per infettare le cellule. I risultati restituiti hanno una sensibilità del 98,7% e una specificità del 99,5%».

Il dottor Rasizza si è presentato in via Marrone 10 a Varese,  dove ha sede il Centro Beccaria. Qui, il direttore sanitario dott.ssa Maria De Lourdes Gomez ha effettuato il prelievo del campione ematico che è stato poi portato in laboratorio al piano superiore. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2021
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