Il sindaco di Cazzago Brabbia chiede aiuto al Governo: “Non possiamo mantenere anziani e ragazzi in difficoltà”
Il consiglio comunale gli ha dato mandato di scrivere al Parlamento e al Governo: "Secondo la legge tocca a noi pagare le rette della Rsa ma il nostro è il bilancio di un piccolo Comune"
I piccoli Comuni non possono gestire da soli situazioni di minori o anziani senza famiglia e in difficoltà economica. A far emergere il problema è Emilio Magni, sindaco del comune di Cazzago Brabbia, poco più di 800 abitanti, che nell’ultimo consiglio comunale ha messo in approvazione una delibera per sollecitare lo Stato ad intervenire.
«E’ un problema che riguarda molti paesi come il nostro, pochi abitanti e un bilancio che non ammette uscite di danaro protratte nel tempo.
Quasi tutti i Comuni d’Italia vivono il disagio causato dal vigente sistema integrato dei servizi sociali – spiega Magni – La norma stabilisce che sia il Comune di residenza a provvedere al mantenimento dei minori abbandonati o in gravissimo stato di difficoltà o dei soggetti indigenti che non dispongono di risorse economiche e per sostenere le rette di ricovero in R.S.A.
La Regione e i distretti sanitari non assicura la copertura, se non in parte e in misura discontinua, delle spese. Così c’è il rischio che l’amministrazione, per coprire le spese di ricovero e assistenza, sia costretto ad aumentare l’imposizione tributaria sull’intera cittadinanza gravando in tale modo – ingiustamente – su un piccolo nucleo di cittadini residenti».
E così il sindaco di Cazzago Brabbia chiede l’intervento dello Stato e lo fa con una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Presidenza della Camera dei Deputati della Repubblica, alla Presidenza del Senato della Repubblica, alla Presidenza della Regione Lombardia e all’A.N.C.I.
«Chiediamo al Parlamento e al Governo la revisione urgente del sistema integrato dei servizi sociali attualmente in vigore ( ex lege n. 328/2000). Che siano poste a carico dello Stato – con competenza al Ministero degli Interni e quindi eventuale gestione e vigilanza territoriale da parte delle Prefetture territoriali – le spese per il mantenimento dei minori, dei soggetti indigenti ed in particolare le rette di ricovero in strutture R.S.A. di anziani e disabili gravi.
La questione non riguarda solo noi, ma tanti piccoli comuni e quindi chiediamo che la situazione sia affrontata e risolta una volta per tutte. La regione può poco o nulla, spetta allo Stato venirci incontro e speriamo lo faccia in fretta o le nostre casse saranno messe a dura prova».
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La richiesta è perfettamente lecita ma quello che andrebbe fatto sarebbe eliminare per legge i piccoli Comuni che, a parte casi particolari, dovrebbero accorpati con quelli vicini. Che senso hanno Comuni di 100,200 o anche 2.000 abitanti? In Svizzera gli accorpamenti di piccoli centri sono accettati senza guerre di campanile.