Tiziano Fattore, 18 anni di successi con il Powerchair hockey

Il capitano della storica squadra di Besnate racconta il suo incontro con questo sport e le tante soddisfazioni che hanno coronato la sua carriera sportiva

powerchair hockey - Tiziano fattore capitano Powerchair Hockey di Besnate.

Tiziano Fattore è un grande campione di Powerchair Hockey. In quasi 18 anni di carriera ha ottenuto numerosi successi sia con gli ASD Skorpions Varese che con la nazionale italiana.
È  un ragazzo di 30 anni affetto da Distrofia Muscolare. Non si è arreso davanti alle difficoltà ed è diventato un grande campione di Powerchair Hockey.

Come ti sei avvicinato all’Hockey?
Mi sono avvicinato all’hockey grazie ai genitori di Claudio Carelli, fondatore e storico capitano della squadra ASD Skorpions Varese. Durante una visita fisiatrica, il mio medico me li ha presentati e mi hanno raccontato brevemente di questo sport e della possibilità di entrare a far parte di una squadra di Hockey in carrozzina a Besnate. All’inizio non ero molto convinto, a causa della mia timidezza. Grazie all’insistenza dei miei genitori e spinto dalla curiosità, sono andato in palestra per vedere. È stato amore a prima vista.

Che traguardi hai raggiunto in questo sport?
In quasi 18 anni di carriera ho raggiunto molti traguardi, sia con la squadra di club sia con la nazionale italiana. Con gli Skorpions, di cui sono il capitano da due anni, ho vinto 5 scudetti, 3 coppe Italia, 2 super coppe italiane, un torneo internazionale a Zurigo e diversi premi come miglior giocatore e capocannoniere. Ho fatto parte della nazionale dal 2005 al 2014 e ho ottenuto 2 medaglie di bronzo agli europei e diversi piazzamenti, tra mondiali e tornei. Ho avuto, inoltre, l’onore di indossare la fascia di capitano della nazionale per 3 anni.

Quali sono i tuoi traguardi futuri?
Dopo una lunga carriera è difficile trovare altri traguardi, ma non è mai troppo tardi per averli. Le mie forze sono diminuite di molto ma in squadra abbiamo giocatori nuovi e molto promettenti, che saranno di grande aiuto. Io cercherò di fare la mia parte anche se in maniera meno incisiva rispetto al passato, cercando di trasmettere al meglio la mia esperienza. Sicuramente gli Skorpions meritano di stare tra le grandi e Claudio, purtroppo scomparso nel 2018, tifando da lassù sarebbe orgoglioso e fiero di noi.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Ho realizzato tanti sogni grazie all’Hockey e spero di realizzarne molti ancora, ma in questo momento la priorità è di uscire al meglio da questa pandemia e poi riprendere in sicurezza tutte le attività.

Cosa ti manca di più dello sport in questo periodo di pandemia?
Lo sport mi aiuta molto a scaricare le tensioni. Sicuramente questo è uno degli aspetti che più mi manca in questo periodo di isolamento causato dal covid. Mi manca allo stesso modo continuare ad affrontare le sfide e divertirmi con i miei compagni di squadra.

Cosa significa per te l’Hockey?
Per me l’Hockey non è solo uno sport, ma è anche un mondo ricco di aspetti importanti. Uno di questi aspetti è quello sociale. Ti senti parte di una comunità e questo senso di appartenenza mi ha aiutato a superare gli ostacoli, sia dentro che fuori dal campo. Un altro aspetto, non meno importante, è che lo sport mi ha fatto crescere come persona, fortificandomi il carattere e mi ha insegnato il rispetto delle regole e così è il sacrificio. A me lo sport ha cambiato la vita. Grazie ad esso, infatti, ho conosciuto mia moglie Roberta, con la quale sono sposato da più di 4 anni. Per me l’Hockey è…VITA.

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Pubblicato il 01 Febbraio 2021
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