La fatturazione elettronica come misura di contrasto all’evasione fiscale

Farsi leva per la crescita digitale del Paese, rappresentare la garanzia di autenticità dei documenti scambiati tra imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni, dare supporto al monitoraggio della spesa pubblica e, soprattutto, combattere le frodi fiscali

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Farsi leva per la crescita digitale del Paese, rappresentare la garanzia di autenticità dei documenti scambiati tra imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni, dare supporto al monitoraggio della spesa pubblica e, soprattutto, combattere le frodi fiscali.

Tra le diverse motivazioni che hanno dato vita alla fatturazione elettronica, quella relativa al contrasto delle azioni illegali è sicuramente tra le più importanti. Fin dall’inizio del 2008, quando veniva introdotta per la prima volta con la legge finanziaria, l’e-fattura ha tentato di rendersi di supporto all’Amministrazione Finanziaria per intercettare in maniera puntuale e tempestiva l’evasione fiscale, con l’ambizioso obiettivo di riqualificare la credibilità italiana.

Stando ai dati relativi alle frodi fiscali in Europa, infatti, il nostro Paese è il primo in questa ‘speciale’ classifica che riconosce le nazioni in cui il tasso di evasione è più alto: nessuno fa peggio di noi, con i pagamenti dovuti al Fisco che ammontano a 190,9 miliardi di euro all’anno. Seguono la Germania, con 125,1 miliardi, e la Francia, con 117,9 miliardi.

E-fattura e prevenzione dell’evasione fiscale

Seppur la strada appaia ancora lunga e tortuosa, per il futuro si inizia ad intravedere uno spiraglio di luce. Un po’ di chiarore nel buio del tunnel. Nonostante la pandemia da Coronavirus in corso e le difficoltà di un 2020 per molti aspetti straordinario, l’e-fattura sta facendo di tutto per tenere fede alle premesse iniziali, contribuendo alla lotta contro l’evasione fiscale.

Lo ha dichiarato lo scorso giugno Ernesto Maria Ruffini, direttore delle Entrate, alla Camera, ribadendo come il bilancio ha fatto registrare “effetti positivi che si attestano nell’ordine di circa 3,5 miliardi di euro. In particolare, il gettito relativo all’Iva riconducibile a versamenti spontanei dei contribuenti è stato stimato in circa 2 miliardi, tale emersione si ripercuote sulle imposte dirette per poco più, si stima, di mezzo miliardo di euro, per quanto riguarda le azioni di contrasto delle frodi fiscali, nel 2019 è stato individuato un numero di soggetti, poco più di 200 società ed enti, bloccando compensazioni per un miliardo di euro”.

L’obbligatorietà che fa la differenza

A contribuire ad un trend che si spera regali sempre più picchi positivi, l’obbligatorietà della fatturazione elettronica: dal 2019, è diventata ineludibile per privati in possesso della partita IVA (in regime ordinario), imprese e Pubblica Amministrazione, con sanzioni e multe salate per chi non rispetta le norme.

Come riferito dall’Agenzia delle Entrate, ad oggi sono circa 2,2 milioni i contribuenti esentati dalla fattura elettronica tra cui medici, farmacie, e tutti gli altri operatori sanitari come stabilito dal Garante della Privacy, le società sportive dilettantistiche, i piccoli produttori agricoli e non solo.

In questi anni, in linea con il proliferare dei soggetti interessati sono aumentati anche i software, le applicazioni e i portali web utili per la compilazione, l’invio, la ricezione e la conservazione delle e-fatture, come quello di InfoCert raggiungibile al link fatturazione.infocert.it. Nello specifico, l’azienda leader del settore prevede due diverse soluzioni: una per i professionisti e l’altra per gli intermediari come i commercialisti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2021
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