Mercati finanziari: cosa aspettarsi da un eventuale ritorno dell’inflazione?

Lo spettro dell’inflazione ritorna a spaventare gli investitori, soprattutto considerando le prospettive di medio e lungo periodo

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Lo spettro dell’inflazione ritorna a spaventare gli investitori, soprattutto considerando le prospettive di medio e lungo periodo. Con la pandemia di coronavirus le banche centrali hanno adottato politiche monetarie espansive, portando i tassi a zero e realizzando acquisti massicci di titoli pubblici e obbligazioni corporate, con l’obiettivo di supportare l’economia e limitare gli effetti della crisi sanitaria sull’occupazione e il PIL.

Questa strategia, però, ha un’influenza diretta sull’inflazione, infatti come dimostrano i dati 2020 la crescita media dei prezzi negli Stati Uniti è stata pari all’1,24%, mentre in Europa addirittura dello 0,26%. Questa situazione, insieme al basso costo del denaro, hanno aumentato l’assunzione di rischio da parte degli investitori, favorendo la crescita dei mercati finanziari nonostante l’emergenza sanitaria.

Tuttavia lo scenario potrebbe cambiare, infatti basta controllare la quotazione dell’indice Dow Jones su Borsainside.com, comparando l’andamento della Borsa di New York con quello dei rendimenti dei titoli di Stato USA. Analizzando il mercato obbligazionario statunitense, gli analisti prevedono un incremento degli interessi dovuto al possibile aumento dell’inflazione. Questa prospettiva penalizzerebbe i bond governativi di lunga scadenza, poiché più esposti al rischio inflattivo, come rafforzato anche dalla tendenza di crescita dei prestiti speculativi.

Il rischio di un aumento dell’inflazione per il settore cripto

La possibilità di un ritorno alla crescita dei prezzi viene monitorata anche dagli investitori con posizioni aperte sulle criptovalute, asset ormai presenti in tantissimi portafogli istituzionali e privati. Analizzando le quotazioni del bitcoin su valutevirtuali.com, e prendendo in esame anche l’andamento dell’inflazione, emerge una certa correlazione tra le criptovalute e i movimenti dei prezzi, con gli asset cripto considerati un rifugio al pari dell’oro per proteggere il capitale dall’inflazione.

Questo aspetto, unito alle previsioni di crescita dell’inflazione nelle stime ufficiali americane ed europee a 5 anni, potrebbe causare un prossimo rally delle criptovalute. Da marzo del 2020 ad oggi, ovvero dal crollo dei mercati finanziari seguito all’annuncio della pandemia e all’inizio dei primi lockdown, gli investimenti in Bitcoin e company sono aumentati grazie al sostegno delle politiche monetarie delle banche centrali.

In poche parole, se per un investitore è facile e conveniente reperire risorse, tuttavia l’economia reale non è in grado di offrire opportunità interessanti e l’inflazione non costituisce un problema, gli investimenti in criptovalute offrono a questo punto un rischio più accettabile. Allo stesso tempo, in vista di un futuro incremento dei prezzi, abbinato a un potenziale rialzo dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, verrebbero spinti ancora di più gli investimenti cripto.

Oggi Bitcoin gode di una fiducia senza precedenti, spesso superiore a quella degli istituti centrali e in particolare della FED, colpevole dal 2011 di distorcere i mercati finanziari attraverso una strategia espansiva ormai strutturale. Questo meccanismo potrebbe causare un vero e proprio boom della quotazione di Bitcoin, poiché con una spinta inflazionistica investitori e imprese potrebbero scegliere di diversificare la propria liquidità e aumentare la partecipazione in criptovalute, come del resto fatto da Tesla con un’operazione da 1,5 miliardi di euro, mossa che potrebbe essere imitata da altre aziende nei prossimi mesi.

Come proteggersi da una possibile salita dell’inflazione

Se le previsioni dovessero rivelarsi giuste è importante iniziare a pensare come difendersi dall’inflazione, pianificando strategie adeguate per proteggersi da un possibile aumento dei prezzi nel lungo termine. La soluzione migliore è ovviamente investire i risparmi sui mercati finanziari, tuttavia bisogna prestare attenzione alle aziende che potrebbero essere penalizzate da un rincaro dei prezzi, per questo motivo è fondamentale diversificare gli investimenti e scegliere in modo accurato su quali asset puntare.

Come abbiamo visto le criptovalute sono senz’altro un asset ideale, in quanto completamente slegate dalle logiche delle politiche monetarie delle banche centrali, al pari dell’oro sebbene la sua funzione di bene rifugio non sia più la stessa rispetto al passato. Inoltre bisogna valutare anche altri tipi di investimenti, tra cui quelli che di norma beneficiano dell’inflazione sono gli immobili e le aziende il cui business è legato ai consumi. Anche i titoli di Stato possono costituire uno strumento valido per tutelarsi dalla crescita dei prezzi, ma è essenziale scegliere bond indicizzati all’inflazione, in grado di fornire maggiori garanzie in vista di un possibile aumento dei livelli dei prezzi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Marzo 2021
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