Chef Davide Aviano torna a casa: dopo l’addio alle Langhe l’impegno in un hotel di Varese

Conclusa l'esperienza in Piemonte dopo un solo anno, l'ex semifinalista di Masterchef ha scelto di ripartire dalla Città Giardino in una sede splendida e centralissima. «Il pubblico varesino ci ha mostrato tantissimo affetto»

Generica 2020

Ci sono una notizia triste e una felice racchiuse nel messaggio che Davide Aviano, uno dei semifinalisti di Masterchef 7 (è arrivato al 4° posto nel 2017, quando vinse Simone Scipioni), lancia dalla pagina Facebook della sua Locanda del Centro di Castiglione Falletto, nelle Langhe. È un messaggio di addio dopo solo un anno di gestione, ma porta con sé anche l’annuncio del ritorno dello chef nella “sua” Varese. Un anno, però, cruciale: era infatti il febbraio 2020 quando si aprivano le porte di una locanda con camere in una delle zone turistiche più gettonate d’Italia, a pochi giorni dal primo lockdown nazionale.

«Ciò che ci caratterizza da sempre è il credere nei sogni…ed ogni nostra scelta è sempre stata fatta con il cuore… Quando abbiamo deciso un anno fa di aprire la nostra Locanda qui nelle Langhe, eravamo ebbri di gioia. Abbiamo investito tutto di noi stessi: passione, fatica, risparmi.
E il giorno dell’inaugurazione ci siamo guardati attorno sorridendo perché avevamo realizzato quello che per noi era Locanda: accoglienza, desiderio di offrire sempre il meglio sia per il cibo che per il vino.
E’ stato un anno ricco di soddisfazioni ma anche tanto difficile e non prevedibile.
Per questo, con tanta tristezza nel cuore, abbiamo deciso di cedere la nostra Locanda. Noi  torniamo a Varese per inseguire nuovi sogni e nuove avventure. Ringraziamo tutte le persone che sono venute a trovarci in Locanda…per il supporto, per i complimenti, per gli incoraggiamenti».

UN’APERTURA IN LOCKDOWN

«Noi abbiamo aperto il 7 febbraio, precisamente. Dopo un mese è arrivato il Covid – spiega Davide Aviano a VareseNews – Di fatto abbiamo lavorato cinque mesi, con grandissimi investimenti iniziali. Così abbiamo preso questa decisione, molto sofferta ma necessaria: abbiamo preferito andarcene con i conti a posto piuttosto che rischiare di non pagare chi ha lavorato con noi».
Del resto le prospettive, in quelle zone, non sono a breve termine: «È una zona che lavora prevalentemente di turismo, soprattutto proveniente da USA, Brasile, Asia e nord Europa – spiega – Turisti stranieri che chissà quando torneranno in quella parte d’Italia».

E così Davide e Annalisa, la sua amatissima moglie, tornano a casa: la loro avventura continua e prosegue all’ombra della Torre Civica. «Abbiamo scelto di tornare nella nostra città: il pubblico di Varese ci ha mostrato tantissimo affetto. In moltissimi sono venuti a trovarci nelle Langhe, ma ci hanno supportato anche da lontano: quindi abbiamo pensato che fosse bello ripartire da casa nostra».

IL PROGETTO VARESINO: CUCINA GOURMET IN UN RISTORANTE CITTADINO

In che modo ripartirete?
«Il progetto è lo stesso di Castiglione Falletto, ma con una società più ampia – continua Davide – Con me infatti ci sono altri tre soci, che ringrazio molto per la possibilità che mi hanno dato di ripartire da qui. Io non sono andato via dalle Langhe a cuor leggero, e ho preso in considerazione anche l’ipotesi di tornare a lavorare in ospedale. Ma questo mestiere mi ha regalato tanto e queste persone mi hanno convinto che ho ancora molto da dare: per questo li ringrazio, per averci supportato nel continuare a permettere a me e Annalisa di gestire un ristorante così straordinario».

Di quale ristorante si tratta?
«È il Pinocchio 1826, cioè il ristorante all’interno dell’Art Hotel. È un posto bellissimo, che fin da subito mi ha colpito per l’eleganza, il romanticismo, insomma la sua bellezza. Ho colto un’occasione speciale per avere in un colpo solo una sede affascinante e una posizione centrale. E devo ammetterlo: quando comincio a lavorare la mattina, vedo la torre di piazza Monte Grappa e sto bene».

Siete già in cucina?
«Sì, noi siamo già al lavoro. Siamo però vincolati dal covid: siamo dunque operativi solo per i clienti dell’hotel e nel frattempo abbiamo ideato un menu delivery, che presto partirà concretamente: quando avverrà, lo annunceremo sui social. E il primo menu speciale sarà quello di Pasqua».

INSIEME AD ANNALISA: PER LA NUOVA AVVENTURA LA “FAMIGLIA” SI ALLARGA

Chi porta con lei in questa nuova sfida?
«Innanzitutto, Annalisa, mia musa e compagna d’avventura: ma dalle Langhe mi porto anche il mio secondo, che ho conosciuto lì: si chiama Vincenzo, ha 27 anni, è di Torino ma campano di nascita e ormai fa parte delle famiglia. Inoltre la nostra idea è quella di fornire un servizio gourmet molto curato, basato non solo sulle materie prime del territorio ma anche sul servizio. Per questo motivo in sala, a fianco di Annalisa, ci sarà anche una persona di straordinaria esperienza in merito: Stefano Carnelli, già maître del Gallia a Milano».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Marzo 2021
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