Vaccinazioni e test per far ripartire l’università: l’appello degli studenti lombardi

Tra i 58 firmatari del documento ci sono anche i rappresentanti eletti negli organi di governo dell'Università dell'Insubria

Laurea scienze infermieristiche al tempo del Covid

Vaccinare il personale universitario e dare il via a una campagna sistematica di test diagnostici tra gli studenti, per riportare al più presto la normalità negli atenei. È l’appello rivolto a Governo e Regione contenuto nel documento #FuturoAperto sottoscritto da 58 rappresentanti studenteschi eletti negli organi di governo delle università lombarde e nel Consiglio nazionale degli studenti universitari.

Le richieste dei rappresentanti sono quattro: promuovere un’attività di test diagnostici sistematica così da garantire la ripresa della didattica in presenza, vaccinare il prima possibile docenti e personale tecnico-amministrativo, sostenere l’impegno diretto delle università nella campagna di vaccinazioni e monitorare la copertura vaccinale nel sistema universitario.

Secondo i firmatari di #FuturoAperto, solamente una risposta coordinata a livello nazionale o regionale permetterebbe di riportare le università ai livelli di operatività precedenti alla pandemia. «Il sistema universitario – riporta il documento – ha già al suo interno le risorse necessarie per aprire la fase della reazione intelligente alla crisi sanitaria. Basta pensare al contributo cruciale delle università italiane alla ricerca clinica su SARS-CoV-2, ai laboratori degli atenei che processano tamponi e sviluppano nuove soluzioni di diagnostica, ai protocolli anti-contagio elaborati dai Politecnici per far ripartire le imprese».

All’iniziativa hanno aderito anche i rappresentanti di entrambe le liste all’interno degli organi di governo dell’Università degli studi dell’Insubria (Insubria up e Insubria futuro). «Durante questo periodo di emergenza – spiega Anna Claudia Caspani, presidente del Consiglio generale degli studenti dell’Università dell’Insubria – ci siamo confrontati di continuo coi rappresentanti dei vari corsi. I cambiamenti repentini nella normativa hanno portato a una grande confusione sulla possibilità di seguire le lezioni e sull’utilizzo degli spazi universitari».

«Riprendere le lezioni in presenza al più presto – aggiunge Caspani – è fondamentale soprattutto per gli studenti dei corsi in area medica e di biotecnologie, che prevedono un ampio utilizzo dei laboratori, ma anche per tutte le matricole. Se i tempi si allungassero troppo, si priverebbe a molti nuovi studenti un’importante esperienza di vita universitaria».

#FuturoAperto sottolinea infatti anche gli effetti psicologici causati dallo stop della frequenza universitaria. «Numerosi studi scientifici – afferma il documento – hanno evidenziato questa fragilità, soprattutto in Italia, e lanciato l’allarme sulle sue conseguenze a lungo termine. Sentimenti di ansia, depressione ed isolamento investono larga parte dei giovani: i meno esposti agli effetti diretti del virus, eppure i più a rischio per i danni psicologici causati dalle chiusure».

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 05 Marzo 2021
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