Vaccini ancicovid nelle RSA: Regione arruola anche le residenze socio sanitarie
Oltre 400 residenze associate Uneba potrebbero diventare sedi sicure di somministrazione. Una disponibilità che mira anche a vaccinare i parenti per poter riaprire le residenze
Le Rsa per anziani e gli altri enti non profit associati ad Uneba Lombardia diventano centri vaccinali contro il Covid.
È quanto prevede la delibera XI/4433 di mercoledì 17 marzo, con cui la giunta regionale della Lombardia ha approvato il “Protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e le associazioni degli erogatori privati per l’attuazione del piano vaccinale”. Uneba è una delle 9 associazioni di categoria firmatarie del protocollo.
«E’ una scelta coerente con la nostra storia ed i nostri valori – spiega Luca Degani, presidente Uneba Lombardia – Con la somministrazione dei vaccini anti Covid, così come con l’assistenza agli anziani, ci mettiamo al servizio dei nostri territori e dei bisogni di salute di chi vive in Lombardia».
Oltre 400 sono gli enti associati Uneba Lombardia, presenti in tutte le 11 province e nella Città metropolitana, spesso anche nei piccoli paesi: saranno decisivi nel garantire la capillarità della campagna vaccinale, anche nelle zone più remote. E quindi raggiungere più velocemente la copertura totale e l’immunità di gregge.
Le Rsa diventano punti vaccinali perché oggi le Rsa hanno raggiunto alti livelli di sicurezza: sono già stati vaccinati tutti gli anziani ospiti e tutti i dipendenti che così hanno scelto (e sono un’amplissima maggioranza). Le Rsa oggi sono Covid-free, e hanno maturato una nuova cultura della protezione per adattarsi alla nuova condizione sanitaria.
Le vaccinazioni in Rsa si svolgeranno in ambienti protetti e con tutte le garanzie di tutela, tanto di chi viene a vaccinarsi quanto degli anziani.
A stabilire l’ordine di vaccinazione e le priorità saranno, anche negli enti Uneba, le norme nazionali e regionali. Ma come ha più volte ribadito il presidente nazionale Uneba, il bergamasco Franco Massi, è fondamentale il “vaccino contro la solitudine”: «chiediamo cioè che sia vaccinato al più presto un famigliare per ogni anziano delle Rsa, per riaprire il più possibile e il prima possibile alle visite nelle Rsa».
«Per noi enti del sociosanitario – conclude Degani-, e le Rsa per anziani in particolare, la pandemia è stata fonte di enormi sofferenze, specie nella prima ondata della scorsa primavera, e il ricordo delle vittime del Covid di ieri 18 marzo lo testimonia. Inoltre, tutto il nostro settore sta vivendo gravissime difficoltà economiche, a causa dei tanti posti letto che restano vuoti e delle spese aggiuntive, con forti preoccupazioni per il futuro. Ugualmente però, coerenti con la nostra storia, ci mettiamo a disposizione. Per il bene della Lombardia, e per ribadire che vogliamo andare avanti, e continuare a dare vita al sociosanitario non profit nella nostra regione».
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