Droga, estorsioni e prostituzione: sei pregiudicati nei guai a Gallarate
È di due arresti e di quattro obblighi di firma il bilancio dell'operazione "Fiumi di parole" condotta dai Carabinieri. Oltre a spacciare la cocaina, il gruppo minacciava e malmenava i debitori
È un quadro fatto di prostituzione, droga ed estorsioni quello ricostruito dai Carabinieri di Gallarate che ha portato a una serie di provvedimenti giudiziari messi in atto questa mattina – martedì 20 aprile – dagli uomini dell’Arma comandati dal capitano Matteo Russo. Due persone sono state arrestate mentre altre quattro hanno ricevuto la notifica dell’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria nell’ambito di una indagine denominata “Fiumi di parole” avviata dagli ultimi mesi del 2018.
L’indagine è nata in seguito alle dichiarazioni di una ragazza che lavorava come intrattenitrice in un night club di Gallarate, l’Argentina di corso Sempione; in seguito alla chiusura del locale, la giovane era stata costretta – da un uomo di origini rumene – a prostituirsi e a spacciare cocaina in un appartamento della zona. Seguendo questa traccia, i carabinieri hanno ricostruito l’organizzazione di un gruppo dedito innanzitutto all’attività di spaccio di “polvere bianca” nella zona tra Gallarate e Cardano al Campo: i clienti venivano riforniti sia all’aperto sia all’interno di alcune attività come bar, pub e sale slot.
La struttura del gruppo composto da pregiudicati sia italiani sia rumeni era tale che in caso di defezione da parte di uno spacciatore, il suo posto era immediatamente occupato da un altro componente della banda, a volte utilizzando la medesima utenza cellulare per contattare i clienti. Accanto alla cessione di droga, si è inoltre sviluppata una attività ovviamente illegale di “recupero crediti” fatta di pressioni e minacce ai clienti che non pagavano o che avevano accumulato debiti. Alle minacce il gruppo è passato ai fatti in qualche occasione: i Carabinieri parlano di almeno un pestaggio ai danni di un debitore che ha riportato la frattura di alcune costole e del naso.
A margine dell’indagine inoltre, è venuto alla luce anche lo sfruttamento della prostituzione: in particolare due dei quattro provvedimenti di obbligo di firma hanno colpito una donna cubana di 46 anni e un uomo dominicano di 44. La coppia aveva infatti affittato due appartamenti a Gallarate e li avevano trasformati in casa di appuntamenti dove operavano alcune prostitute che in cambio pagavano una quota di 300 euro a settimana.
Sei in tutto, come detto, i provvedimenti tutti a carico di pregiudicati: il più grave riguarda un rumeno di 34 anni residente a Gallarate, arrestato e finito in carcere a Busto Arsizio. È invece ai domiciliari una donna italiana, 49enne, residente a Cassano Magnago. Gli obblighi di firma, oltre ai due caraibici già citati, riguardano un 27enne di Cassano Magnago e di origini tunisine e un secondo rumeno di 35 anni a sua volta residente a Gallarate. I Carabinieri, il cui lavoro è stato coordinato dalla Autorità Giudiziaria di Busto Arsizio, hanno infine recuperato 15 grammi di cocaina, rinvenuta nel corso delle perquisizioni effettuate nel corso dell’operazione.
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