“L’Avis di Morazzone ha bisogno di una sede”

La presidentessa Adalgisa Maria Catapano chiede all'amministrazione comunale che trovi un a soluzione definitiva: "I nostri 263 donatori attivi meritano rispetto e attenzione"

Avis Legnano

«Abbiamo bisogno di una sede, un locale solo nostro dove nessuno abbia accesso. L’ultimo episodio dimostra che è arrivato il momento di trovare una soluzione  definitiva per l’Avis di Morazzone». A parlare è Adalgisa Maria Catapano, presidentessa dell’associazione che con i suoi 263 donatori attivi e dieci consiglieri è tra le più attive del territorio.

L’Avis è ospitata da tempo nei locali che si trovano all’interno del palazzo comunale ma ora la “convivenza” è diventata difficile.

«Un tempo avevamo una sede in via Mameli 22, era in comodato d’uso. Poi il Comune ha cominciato lavori di ristrutturazione e ci hanno trasferito in Comune. Ci hanno affidato un piccolo ufficio, una sede che doveva essere provvisoria e che invece occupiamo da 22 mesi – spiega Catapano – Dopo un lungo mese di chiusura per zona rossa, finalmente la sera del 12 aprile scorso mi sono presentata con alcuni membri del Consiglio nella nostra sede trovandomi però  di fronte ad uno scenario desolante.

La stanza, in cui i volontari di AVIS si incontrano, il medico visita i potenziali donatori e dove vengono archiviati e custoditi i dati sensibili dei donatori era stata messa sottosopra ad opera di chi, noncurante e senza preavvisare, ha iniziato dei lavori di ristrutturazione. Nessuno ci aveva avvertito. Vero che il giorno dopo i locali erano in ordine, ma resta il fatto che qualcuno è entrato senza nemmeno farci una telefonata».

Generica 2020
(nella foto la sede dell’Avis)

Questa la cronaca. La presidentessa non nasconde l’amarezza: «Credo che la sezione AVIS del comune di Morazzone meriterebbe ben altro atteggiamento da parte di chi dovrebbe conoscerne e coglierne il valore etico e civico all’interno della propria comunità.
Dal 1973, anno di fondazione, AVIS è attiva nel paese, non solo come riferimento sanitario sul territorio, ma come realtà radicata nel tessuto socio-culturale.
Non c’è stata occasione in questi quasi 50 anni di attività, in cui AVIS non abbia partecipato alle iniziative e agli eventi promossi a Morazzone da varie Associazioni, quali la Proloco, gli Alpini e la Banda, senza dimenticare la sua presenza nel promuovere la cultura del dono e la conoscenza scientifica all’interno delle scuole.
Ci sorprende, quindi, che l’Amministrazione comunale non stia riservando un’adeguata attenzione a questa realtà, né stia contribuendo a riconoscere la necessità di un luogo idoneo, affinché AVIS possa continuare ad essere un’Associazione presente e viva.
In questo senso, ci sembra legittimo chiedere una soluzione definitiva che possa permettere all’opera di solidarietà di AVIS di perdurare ancora per lunghi anni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Aprile 2021
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