“Nessun profitto sulla pandemia”, presidio a Varese contro i brevetti sui vaccini
Sabato 10 aprile in piazza Monte Grappa a partire dalle 10 un presidio per sostenere la richiesta alla Commissione europea di liberare i vaccini anti Covid dai brevetti
In occasione della Giornata mondiale della salute, mercoledì 7 aprile si è svolto un momento di riflessione e di appello collettivo cui hanno partecipato molti artisti e personalità della cultura che si sono pronunciati a favore della campagna per invitare a firmare l’Ice (Iniziativa Cittadini Europei) e chiedere alla Commissione Europea la liberazione dei vaccini anti Covid dai brevetti.
Sabato 10 aprile questa iniziativa sarà anche a Varese, con un presidio proposto in piazza Monte Grappa (a partire dalle 10) dal Coordinamento Salute Varese.
«È questa – dicono i promotori dell’iniziativa – la condizione necessaria per vincere il Covid 19. Invitiamo tutti a sottoscrivere per imporre la sospensione dei brevetti sui vaccini».
Le ragioni di questa iniziativa si possono sintetizzare in quattro punti, come spiegano i promotori del presidio varesino:
1. Salute per tutti – Abbiamo tutti diritto alla salute. In una pandemia, la ricerca e le tecnologie dovrebbero essere condivise ampiamente, velocemente, in tutto il mondo. Un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di decidere chi ha accesso a cure o vaccini e a quale prezzo. I brevetti forniscono ad una singola azienda il controllo monopolistico sui prodotti farmaceutici essenziali. Questo limita la loro disponibilità e aumenta il loro costo per chi ne ha bisogno.
2. Trasparenza – I dati sui costi di produzione, i contributi pubblici, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini e dei farmaci dovrebbero essere pubblici, così come i contratti tra autorità pubbliche e aziende farmaceutiche.
3. Denaro pubblico, controllo pubblico – I contribuenti hanno pagato per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti. Ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe rimanere nelle mani delle persone. Non possiamo permettere alle grandi aziende farmaceutiche di privatizzare tecnologie sanitarie fondamentali che sono state sviluppate con risorse pubbliche.
4. Nessun profitto sulla pandemia – Le grandi aziende farmaceutiche non dovrebbero trarre profitto da questa pandemia a scapito della salute delle persone. Una minaccia collettiva richiede solidarietà, non profitti privati. L’erogazione di fondi pubblici per la ricerca dovrebbe sempre essere accompagnata da garanzie sulla disponibilità e su prezzi controllati ed economici. Non deve essere consentito a Big Pharma di depredare i sistemi di assistenza sociale.
L’obiettivo è raccogliere 1 milione di firme in tutta Europa entro il prossimo 31 ottobre
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