Sacchi abbandonati in discarica a Caronno Varesino, scatta la denuncia

Botta e risposta tra Maria Rosa Broggini di SiAmo Caronno e il primo cittadino Raffaella Galli. "Il sindaco spieghi come è possibile che i rifiuti siano stati depositati in discarica in un'area destinata al Comune"

Generica 2020

Sacchi neri abbandonati in discarica dal contenuto “misterioso” e scatta una denuncia. E’ accaduto nei giorni scorsi a Caronno Varesino e la questione è stata anche oggetto di dibattito nell’ultimo consiglio comunale, sollevata dal consigliere d’opposizione Maria Rosa Broggini che, in questi giorni,  è tornata alla carica per avere risposte dal sindaco Raffaella Galli.

«Risposte che io non posso dare – spiega il sindaco – prima di tutto, perché come ho già detto, gli atti sono coperti da segreto istruttorio visto che è stata fatta una denuncia. In secondo luogo io, a differenza della signora Broggini, non conosco i particolari di questa vicenda. Se lei è a conoscenza di qualcosa di importante per arrivare a identificare il responsabile dell’abbandono dei sacchi neri, o sa qualcosa in merito al contenuto, vada dai carabinieri o in procura. Attaccarci sui social non serve a niente, solo a creare confusione tra i cittadini».

Molte le domande che la capogruppo di SiAmo Caronno pone all’amministrazione comunale: «Il materiale depositato è un rifiuto speciale, che non può essere conferito nel centro comunale, ma deve essere smaltito con una corretta procedura fissata per legge. Quindi nessuno può entrare e scaricarlo. Vi è stato invece depositato da un privato cittadino che lo ha portato con mezzo proprio, ma che non avrebbe potuto fare ciò senza essere espressamente autorizzato dall’amministrazione comunale. Prima domanda: chi ha autorizzato questo scarico non ammissibile

Raffaella Galli gira il quesito ai gestori della piattaforma: «Qualcuno è stato autorizzato ad entrare e a depositare i sacchi in un angolo della discarica. Non sappiamo a che titolo: lo stabiliranno le indagini. Ho chiesto alla Polizia Locale di fare tutte le verifiche necessarie: le indagini sono terminate e gli atti sono stati consegnati in procura. Il mio compito finisce qui. Chi sostiene che si tratti di materiale di villa Menni sa più dettagli di noi di questa vicenda, perché non ci risulta che il materiale di scarto proveniente dai lavori alla villa venga smaltito così».

«Il sindaco  – continua Maria Rosa Broggini – ha pubblicamente dichiarato che il fatto “ha rilevanza penale” e infatti il materiale è stato transennato e posto sotto sequestro giudiziario. Chi è il soggetto investito di tanto potere da permettersi di agire fuori dalla legge, mettendo una struttura pubblica a servizio di un privato che svolge un’operazione illecita e avente rilevanza penale, fornendogli copertura e scavalcando il personale addetto?
Ora il problema non è il materiale in sé, pare una fibra minerale inerte e neanche le modalità di smaltimento: il vero e più grande problema è l’assenza di chi dovrebbe dare spiegazioni chiare ed oneste ai cittadini. Il vero problema è l’assordante silenzio dell’amministratore competente ovvero l’Assessore all’Ecologia che non si pronuncia, al pari col sindaco che scorda di essere responsabile di ciò che avviene negli edifici e nelle strutture comunali come della salute pubblica.
Il vero problema è il mistero deliberato che si vuole a tutti i costi mantenere su una faccenda altrimenti semplice».

«Non c’è alcun mistero – replica il sindaco – Ci sono indagini in corso, io non sono indagata e questa amministrazione ha tutto l’interesse a capire che cosa è successo. Noi ci auguriamo che i responsabili vengano identificati, vengano multati e se il caso anche penalmente puniti. Il resto è solo veleno gettato addosso all’amministrazione»

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Pubblicato il 16 Aprile 2021
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