TramTreno Varese, un fondo internazionale interessato alla realizzazione
Durante un incontro online organizzato dal Rotary si è parlato del futuro del progetto coinvolgendo anche le istituzioni
Si torna a parlare del TramTreno di Varese e c’è una importante novità, svelata nell’incontro online organizzato dal Rotary che si è tenuto nella serata di lunedì 19 aprile: c’è un fondo internazionale che si è fatto avanti manifestando interesse per la realizzazione. A news segue news, perché il sindaco di Varese Davide Galimberti ha annunciato l’inserimento di questo progetto tra quelli proposti per il Recovery Fund. Una serata moderata dai giornalisti Antonio Franzi e Matteo Inzaghi.
Ad aprire il Webinair è stata Laura Brianza, Governatore del Distretto Rotary 2042: “È importante che ci sia unione tra Rotary e territorio e si noti quale sia l’obiettivo della nostra realtà: vedere cosa serve al territorio e fare da collante con le istituzioni. Auspico che l’interesse e la collaborazione possa andare avanti per portare vantaggi alla popolazione».
A entrare nel cuore del discorso è Giovanni Arioli, presidente Comitato TramTreno: «Secondo noi questo è un momento molto importante. Abbiamo presentato il progetto a giugno 2020 e da settembre è iniziata l’attività di comunicazione con le istituzioni per entrare in una fase di approfondimento progettuale. A novembre abbiamo avuto il contatto di un fondo internazionale che si è detto interessato alla realizzazione. A questo punto del progetto ci siamo resi conto che occorre fare un passaggio, deve diventare più istituzionale venendo recepito. Stasera chiederemo che tipo di possibilità di collaborazione ci possono essere perché il progetto possa essere preso in carico dal livello istituzionale superiore che può prendere le decisioni, quello regionale. Che la Regione intende entrare in materia è la questione da chiarire nei prossimi mesi perché si possa avanzare. Gli ordini di grandezza per la trasformazione da linea ferroviaria e tramviaria e realizzazione delle infrastrutture anticipate è di circa 100 milioni».
Il presidente della Camera di Commercio di Varese, Fabio Lunghi ha spiegato: «Partendo dalla fame di strutture del territorio, ricordando che il Pil della nostra Provincia è tra i più alti a livello nazionale, dobbiamo ricordare che le infrastrutture sono l’anello debole della catena. Queste iniziative non sono fine a sé stesse ma utili per il territorio. Sappiamo che il momento storico è complicato ma credo che le istituzioni possano e debbano supportare questo progetto in termini di relazioni e collaborazione».
Il sindaco di Varese, Davide Galimberti conferma il supporto al TramTreno: «L’obiettivo è far sì che questa ipotesi nata all’interno del Rotary non rimanga solo un tema di dibattito ma diventi un progetto sostenibile e in cui credere. Io tengo molto a questo intervento perché sono convinto che abbia la capacità di trasformare altri elementi del territorio. Abbiamo anche presentato progetto rigenerazione alcune aree collegate agli interventi proposti per il Recovery Fund. Una serie di interventi per un rinnovamento del territorio, anche per connettere al meglio un’area molto estesa. Siamo convinti che un intervento di questo tipo possa creare condizioni di sviluppo».
Da Varese a Laveno con il tram-treno, l’idea per risolvere il nodo delle stazioni
Conferma il proprio supporto anche il sindaco di Laveno Mombello, Luca Santagostino: «Grazie per aver pensato e sostenuto questa idea, che qualcuno può pensare difficilmente realizzabile ma che non poteva non iniziare dagli imprenditori. Bisogna avere il coraggio di credere in questo progetto. Lo abbiamo inserito anche nel nostro programma elettorale come idea, ho sentiti poi il dottor Arioli e ho visto l’opportunità che può dare a un territorio come il nostro, un’opportunità di usare in modo nuovo un’infrastruttura molto vecchia. Riqualificare un’area ferroviaria straordinaria di grande valore turistico che oggi divide il paese in due. Dall’altra parte, seguendo questo treno, possiamo riqualificare grosse aree industriali dismesse utilizzabili solo come aree di servizio. Per noi una grande opportunità di rilancio. Per noi questo progetto è una grossissima occasione che contiene più opportunità che vincoli».
La consigliera delegata al Trasporto Pubblico Locale della Provincia di Varese, Maria Paola Reguzzoni: «Non sto a ripetermi sulla bontà del progetto, anche la Provincia lo vede positivamente. Non abbiamo problemi a sostenere il progetto, ma l’ente preposto credo sia l’Agenzia di Bacino. Ci sono delle complessità sul progetto. Ferrovie Nord ha la gestione del servizio ma tutte infrastrutture sono di Ferrovie Italia e questo complica le comunicazioni. Personalmente sono pronta a sottoporre questo come un progetto di interesse dell’Agenzia di Bacino, che ci permetterà di avere un contatto diretto con la Regione. Abbiamo già due buoni canali: un fondo sui trasporti Europeo su tutto quello che è limitazioni inquinamento e poi ci sono fondi Europeo “Life” sul clima e sull’ambiente con un sottosettore alla mobilità elettrica. Penso che Regione Lombardia farà il suo ma dovremo andare a intercettare l’Europa con i fondi di riqualificazione urbanistica».
Anche il Comitato per il ripristino e il rilancio della ferrovia della Valmorea appoggia il masterplan, come ammette il presidente Nicola Ferrari: «Il nostro intento è quello di ripristinare la linea perché crediamo sia molto importante per il mondo turistico, poi passano come servizio trasporto pubblico locale per poter portare un treno locale che servisse la Valle Olona, collegando Castellanza con Mendrisio. Sarebbe una linea diretta per i pendolari e frontalieri. Con il raccordo ferroviaro opportunità collegare Svizzera con Malpensa senza passare da Chiasso e Saronno. Il Comitato è nato il 27 febbraio per raggruppare ed esprimere con voce univoca Valle Olona e del Lanza per portare avanti la bontà di questo progetto. Non abbiamo perso per questo la vista turistica, anche con un servizio storico sulla nostra linea. Completare network ferroviario per rendere ancora più collegato e fruibili il nostro territorio».
Nel corso della serata è intervenuto anche Angelo Colzani presidente dell’Agenzia TPL di Como, Lecco e Varese: «Il progetto è un’opera molto bella ma vorrei vederla calcolando tutte le possibilità d’incrocio. Per essere brutali: la ferrovia la paga la regione, il tram lo pagherete voi. La mia proposta è quella di fare il treno-tram: usare i sistemi di segnalazione già esistenti, eliminare i passaggi a livello. Il mio invito è di investire sulla ferrovia trovando il sistema che consenta di non inventare cose nuove e controproducenti ma che darebbero la risposta al vostro territorio. Bisogna puntare a un disegno regionale per un sistema ferroviario che coinvolga la navigazione navi. Con il treno si potrebbero fare un paio di linee metropolitane.
Tram-treno Varese: il progetto in pillole
– Realizzazione di nove nuove fermate urbane sulle linee FFSS e FNM;
– Trasformazione dell’attuale tratto ferroviario Varese-Laveno Mombello in tramvia, con intensificazione dei convogli a 4/6 l’ora e con un numero di fermate incrementato rispetto a quello delle stazioni attuali;
– Spostamento della stazione Nord di Varese all’area dell’ex Macello Civico, con punto di connessione alle linee automobilistiche e alla tramvia per Laveno Mombello;
– Fermate in corrispondenza delle attuali stazioni di piazzale Kennedy e Piazza Trento e Trieste (FS)
– Collegamento con funivia tra la nuova stazione di Varese Bellavista e il Campus Insubria da una parte e Capolago lago di Varese dall’altra.
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