Al CTO Gaetano Pini di Milano arriva Filippo Randelli specialista della chirurgia dell’anca displasica

Lo specialista, con una lunga esperienza maturata anche negli Stati Uniti, si occuperà delle numerose patologie che possono interessare l’articolazione dell’anca

Gaetano Pini di Milano

Sono aumentati in numero e complessità gli interventi all’anca eseguiti dell’Unità operativa complessa di Chirurgia di Anca Displasica dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano che a maggio del 2020 ha ampliato e migliorato la squadra con l’arrivo dello specialista dott. Filippo Randelli, esperto di Traumatologia e Chirurgia dell’Anca.

«La chirurgia dell’anca rappresenta un tema di grande avanguardia per l’Ortopedia. La nostra ASST è da sempre punto di riferimento per la cittadinanza di Milano e per tutto il  Paese. L’acquisizione del dott. Filippo Randelli rafforza e qualifica ulteriormente il nostro Ospedale proiettandoci verso nuovi scenari di sviluppo e verso il futuro» commenta la dott.ssa Paola Giuliani, Direttore Sanitario dell’ASST Gaetano Pini-CTO.

Sono numerose e differenti le patologie che possono interessare l’articolazione dell’anca, alcune delle quali di recentissima definizione e possono insorgere a ogni età: dalle patologie congenite come la displasia dell’anca, al conflitto femoro-acetabolare, molto diffuso tra i giovani adulti, fino alle patologie tipiche dell’età avanzata come l’artrosi e le fratture del collo del femore, ma anche la sindrome dolorosa del grande trocantere, la borsite trocanterica e la tendinopatia dei glutei associata, l’anca a scatto, la necrosi o la sindrome dell’edema del midollo (BMES). Senza dimenticare la ‘grande sfida’ dei chirurghi dell’anca ovvero la revisione di protesi dell’anca, intervento molto complesso.

«Il trattamento delle patologie dell’anca necessita di una grande esperienza e di un ambiente all’avanguardia, perché l’anca è un’articolazione profonda e complessa. All’ASST Gaetano Pini-CTO ho trovato tutto quanto è necessario per poter curare l’anca, ovvero grande professionalità, splendida umanità e competenze che permettono di mettere a frutto la mia esperienza maturata in Italia e all’estero. Qui si respira la storia e il futuro dell’Ortopedia. Sono orgoglioso di far parte di un’istituzione internazionale nell’ambito della Ortopedia e Traumatologia e della Reumatologia, quale è oggi il Gaetano Pini-CTO, dove sono nate e si sono sviluppate in modo specifico queste discipline. Senza dimenticare chi permette un tale livello di eccellenza. In particolare, ma non solo, mi riferisco alle Unità di Anestesia, di Radiologia e di Anatomia Patologica, nate e cresciute nella culla dell’Ortopedia italiana e internazionale. Per cui ringrazio la Direzione dell’ASST Gaetano Pini- CTO per avermi concesso questa opportunità» commenta il dott. Randelli.

All’ASST Gaetano Pini-CTO il dott. Randelli ha la possibilità di sviluppare ulteriormente alcuni ambiti della chirurgia dell’anca: «In particolare, l’artoscopia dell’anca, procedura meno invasiva della chirurgia aperta che ci permette di inserire nell’articolazione o appena al di fuori di essa una telecamera e degli strumenti chirurgici attraverso piccole incisioni. Questa procedura è molto utile per trattare in particolare il conflitto femoro-acetabolare, disturbo che insorge quando la parte prossimale del femore e l’acetabolo hanno un contatto anomalo tra loro, ovvero un conflitto. È la ragione della maggior parte delle artrosi dell’anca che poi richiederanno una protes» spiega il dott. Randelli.

Numerosissimi pazienti, ancora oggi, sono sottoposti a protesi d’anca che è eseguita con vie chirurgiche a minore invasività e più rapida ripresa, come la via anteriore utilizzata di routine dal dott. Randelli, ormai da quasi 10 anni. Mentre, per alcune patologie, che insorgono in età giovanile si prediligono interventi conservativi, quali l’artroscopia e le osteotomie: «Possiamo definire l’osteotomia come una frattura dell’osso controllata a cui segue la sintesi dell’osso in una nuova e corretta posizione. Se il paziente è giovane e non c’è degenerazione articolare questo tipo di intervento può ritardare l’impianto di una protesi anche di 20-30 anni. L’obiettivo per il futuro è investire nella ricerca e nel miglioramento sia delle tecnologie sia delle tecniche chirurgiche per preservare questa complessa articolazione o sostituirla nel modo migliore e più duraturo possibile» conclude lo specialista.

BIOGRAFIA DOTT. FILIPPO RANDELLI

Il dott. Filippo Randelli, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e l’abilitazione alla professione medica negli USA, ha proseguito gli studi all’Hospital for Special Surgery di New York. Tornato in Italia per finire la specializzazione in Ortopedia, ha conseguito poi l’abilitazione nazionale a professore di I e II fascia. Ha una vasta esperienza chirurgica in più di 6000 interventi come primo operatore, in particolare si è specializzato nel trattamento delle patologie dell’anca e nella traumatologia muscoloscheletrica. Alla professione medica, affianca l’insegnamento alla Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli studi di Milano e l’attività di ricerca ed educazionale. Attualmente è membro di consigli direttivi o di comitati di diverse società scientifiche nazionali e internazionali. È editore associato del Journal of Orthopedic and Traumatology e revisore per varie riviste scientifiche di caratura internazionale tra cui Spinger Nature e The Lancet. Ha prodotto numerosissime pubblicazioni scientifiche. Vincitore di due premi scientifici per ricerche originali. Nell’ambito della ricerca è impegnato nello sviluppo di tecniche innovative per la chirurgia conservativa, protesica e di revisione dell’anca, nella traumatologica, nel risparmio del sangue in chirurgia ortopedica e nell’utilizzo di farmaci biologici nel trattamento non chirurgico di alcune patologie dell’anca.

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Pubblicato il 20 Maggio 2021
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