Alla chiesa di San Vittore ad Oggiona s’incontrano storia e natura

Con i restauri l'antica chiesa sta ritrovando l'aspetto originario e un fascino particolare. E sabato viene inaugurata la sistemazione dell'area esterna, per godere di un angolo di pace

Oggiona con Santo Stefano

Un piccolo angolo dove s’incontrano una storia antica e uno spazio verde da vivere: è la chiesa di San Vittore ad Oggiona, un monumento che negli ultimi anni il paese sta riscoprendo per il suo valore, grazie ad una campagna di restauro. E ora anche il Comune ha messo mano all’area esterna, un piccolo parchetto che verrà inaugurato sabato 8 maggio.

Oggiona con Santo Stefano si trova in una zona molto urbanizzata, appena ai margini dell’area urbana di Gallarate e su quell’asse fitto di industrie e abitazioni che è la valle del torrente Arno. Quasi miracolosamente l’antica chiesetta è rimasta fuori dall’area edificata: le case sono a pochi passi, ma la chiesetta si apre sulla boscosa costa che si apre sull’operosa valle dell’Arno.

Il manufatto della chiesa è già da alcuni anni al centro di una campagna di restauro, anche per scoprire («indagare», dicono gli studiosi) quale sia realmente la sua storia e se le mura nascondono tracce più antiche di quelle visibili. «Avevo ipotizzato una fondazione altomedievale sulla base di una serie di confronti anche con altri edifici della zona» racconta l’architetto Matteo Scaltritti. Ipotesi che è sostenuta anche da alcuni ritrovamenti romani in zona e dalla stessa dedicazione al martire-soldato Vittore, diffusa in epoca tardoantica e altomedievale.

«Nel 2017, insieme alla restauratrice Isabella Pirola, abbiamo completato un primo lotto di restauro, con il ripristino della superficie interna, che ci ha consentito anche di ritrovare un piccolissimo frammento di affresco. È stata riaperta anche la monofora che era stata otturata in antico, restituendo all’abside la possibilità di essere apprezzato nella sua forma originaria» (foto: Anna Introna).

San Vittore Oggiona con Santo Stefano

L’intervento ha consentito di recuperare in parte l’aspetto originario, rimuovendo gli interventi risalenti agli anni Settanta (che avevano dato un aspetto quasi “domestico” all’interno). Un secondo lotto di lavori prevederà la demolizione delle contropareti in mattoni forati realizzata sempre nello stesso periodo, consentendo di recuperare le superfici storiche. In questa fase sarà poi possibile procedere allo scavo archeologico nell’edificio.

Già la prima fase di restauro si era trasformata anche in un “cantiere aperto”, per far conoscere ai cittadini di Oggiona con Santo Stefano lo stesso processo di restauro come indagine della storia dell’edificio.

Ora anche il Comune ha messo mano ad una risistemazione dell’area a verde sotto la chiesetta, un angolo piacevole che viene attrezzato in modo minimo, senza interventi invasivi: «Abbiamo posizionato una bacheca e una, panchina recuperata dagli Alpini» spiega Enzo Lazzetera, consigliere delegato all’ambiente. «È un modo per spingere le persone a godersi questo piccolo angolo naturale e storico e per valorizzare un patrimonio del paese». Per ora la panchina è una, ma se l’area sarà utilizzata non è detto che non se ne aggiunga una seconda, comunque senza stravolgere l’aspetto naturale della costa erbosa che digrada verso il bosco.

Lo spazio sarà inaugurato sabato 8 maggio alle 16, con successiva celebrazione della messa nella chiesetta.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 07 Maggio 2021
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