Alla scoperta del Mils: un viaggio nella storia dell’industria e del lavoro del Saronnese
In settimana ha riaperto i battenti il Museo delle Industrie e del Lavoro di via don Griffanti a Saronno. Tra la storia di imprenditori e aziende, oggetti, cimeli, archivi, reperti e documenti storici, ecco un viaggio alla scoperta dei tesori del museo che racconta più di un secolo di storia del nostro territorio
Un viaggio alla scoperta della storia del lavoro e delle industrie del Saronnese. È quello che offre il Mils, il Museo delle Industrie e del Lavoro di via Don Griffanti a Saronno. Il Museo ha finalmente riaperto i battenti con le riaperture della zona gialla ed è pronto ad ospitare i visitatori curiosi di ripercorre oltre un secolo di storia del nostro territorio.
Il Museo copre infatti un arco temporale che va dalla seconda metà dell’800 fino al 1960, quel periodo in cui Saronno cominciò la sua trasformazione da borgo a città industriale. Il 1960 è poi l’anno in cui il paese si elevò al rango di “città”.
Il Mils nasce nel 1998, da un gruppo di industriale e di ex dipendenti di ditte di Saronno ed è ad oggi gestito da volontari e sostenuto principalmente da donazioni.
I settori a cui fa riferimento sono quelli che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo economico e industriale di tutto il comprensorio Saronnese: i trasporti, l’industria meccanica, tessile, alimentare, elettrotecnica ed elettronica.
Il museo si compone di un’area esterna, dedicata principalmente ai trasporti con rotabili storici, locomotive e carrozze d’epoca di FerrovieNord (tra cui uno dei primi treni bidirezionali) e in una parte interna divisa tra più sale dedicate ai diversi rami industriali ai quali appartengono le collezioni del Museo che raccontano la storia lavorativa e imprenditoriale di Saronno.
Lo spazio in cui sorge il Mils si è allargato nel tempo: il museo copre in totale un’area di circa 2000 metri quadri, 800 metri al coperto e 1200 metri nell’area esterna.
Oltre alla sala della memoria, dove sono esposti ritratti di imprenditori storici del territorio insieme a una biblioteca con volumi che parlano di Saronno e della sua storia industriale, c’è la sala conferenze che precede i tre grandi spazi espositivi del Mils.
Qui sono contenuti pezzi, oggetti e cimeli vari con brevetti di aziende e ditte che hanno scritto pagine di storia del nostro territorio, come la De Angeli Frua, la Cemsa, l’Isotta Fraschini, la Gianetti Ruote, la Parma, la Lazzaroni, la Cantoni e la Fimi Phonola.
Tra gli oggetti dietro i quali si celano curiosità particolari vi sono, ad esempio, una Tv girevole prodotta in soli cinque esemplari, uno conservato al Mils di Saronno, uno alla Triennale di Milano, uno al Museo Guggenheim di New York e due appartenenti a collezioni private.
E ancora, un camion militare prodotto dall’Isotta Fraschini che ha “vissuto” la battaglia di El Alamein e una cassaforte dove erano conservate le spoglie di Sant’Ambrogio con tutti i lasciti, fabbricata dalla Antonio Parma di Saronno.
È presente anche una sezione dedicata ai mulini e una alla tipografia dell’Istituto Padre Monti. Non manca una piccola sala dedicata alla Fimi, ditta fondata negli anni 20 che produceva radio venduti con il marchio Phonola, e la “sala dolce” dedicata alla Lazzaroni.
Qui sono esposti macchinari per la produzione degli amaretti (da cui il noto epiteto per indicare Saronno come “la città degli amaretti”) e di altri dolci, oltre alle iconiche scatole metalliche della Lazzaroni, la prima azienda ad inventare questo tipo di contenitori per i biscotti.
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