Investimenti costruttivi e generativi. Le proposte di Cdo Insubria per ripartire

L'associazione di impresa indica i temi prioritari sui quali concentrare gli sforzi e far in modo che le prossime generazioni e il sistema paese possano trarne benefici

Europa

In relazione al dibattito che si sta sviluppando attorno alle risorse previste dal piano nazionale per la ripresa economica Next Generation EU e in particolare a riguardo delle ricadute potenzialmente positive sul nostro territorio, Compagnia delle Opere Insubria, associazione d’impresa che raccoglie circa 1400 realtà imprenditoriali e professionali presenti sul territorio delle provincie di Varese, Novara e Verbano Cusio Ossola, ha colto l’invito, consapevole, oggi più che mai, che la ripartenza non potrà che avvenire con il fattivo contributo di tutti, come sottolineato anche dal documento proposto dall’amministrazione comunale varesina.

Secondo un metodo di confronto che ha sempre caratterizzato l’associazione, quello che segue è un contributo per segnalare i temi prioritari sui quali concentrare gli sforzi e far in modo che le prossime generazioni e il sistema paese possano trarne beneficio. Non si tratta solo di evitare “debito cattivo”, come ci ha ricordato il Prof. Mario Draghi nel suo intervento al Meeting di Rimini del 2020, bensì di effettuare “investimenti costruttivi e generativi”.

EDUCAZIONE E FORMAZIONE

L’educazione è il motore dello sviluppo umano e sociale. Per tale motivo continuiamo a ritenere fondamentale che il modello educativo e formativo debbano migliorare per permettere alle generazioni future di poter essere “competitive” nel mercato, in termini di conoscenze e professionalità. Per fare ciò, è necessario che tutti gli attori sociali in gioco possano collaborare insieme, affinché il gap possa essere colmato. La scuola, grazie alla sua autonomia, deve sviluppare modelli educativi innovativi, diventando così luogo di collaborazione per le imprese del territorio, formando e accompagnando persone con hard e soft skill utili al mercato. Con lo stesso spirito le aziende devono essere disponibili ad una collaborazione con le scuole, per fare in modo che si possano generare dei “vivai” per individuare i campioni del futuro. Emerge dunque la necessità che si impari a “lavorare insieme”, perché solo in questo modo saremo in grado di rendere il binomio scuola/impresa un fattore determinante per la nostra economia e per il nostro sistema sociale. Esistono nel nostro territorio esempi che vanno in questa direzione; pensiamo all’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile che vede la collaborazione di enti di formazione, associazione d’impresa, università e istituzioni pubbliche. Un ulteriore tema riguarda l’adeguamento dell’edilizia scolastica che in molti comuni è vetusta ed inadeguata. Per questo riteniamo che la rigenerazione urbana non possa prescindere dall’individuazione di aree sulle quali realizzare nuovi plessi di edilizia maggiormente interconnessi con le infrastrutture del servizio pubblico ed ai cluster produttivi; fatti urbani in grado di esprimere la volontà e la speranza di una società civile che mette al primo posto l’attenzione per le giovani generazioni. In proposito esempi virtuosi sono gli investimenti realizzati per alcune scuole paritarie e pubbliche a Varese, Busto Arsizio, Legnano, Novara e Gallarate. Pensiamo dunque che i fondi del Next Generation EU debbano sostenere tutti i progetti che siano capaci di far emergere i bisogni delle imprese da un lato, e dall’altro sostengano le scuole in grado di generare e sviluppare piani formativi virtuosi.

CITTÀ INCLUSIVE

L’impatto economico e sociale di questa crisi sta accrescendo la condizione di fragilità e di precarietà di molte persone: riteniamo che la strutturazione di un programma di azione, che veda come protagonisti soggetti pubblici e attori del terzo settore, possa essere un reale contributo alla situazione che stiamo vivendo, secondo un principio di sussidiarietà. Siamo sempre stati convinti, e lo riaffermiamo tuttora, che lo Stato non possa assolvere da solo questo compito, ma necessiti di essere affiancato da realtà del privato sociale, che a partire da visione e valori condivisi, possano sostenere i bisogni che si presentano nella nostra società. La sovrabbondanza di aree da recuperare e da riqualificare è una preziosa opportunità sulla quale riteniamo sia utile investire per la realizzazione e la definizione di nuovi programmi, volti alla costruzione di città inclusive, in cui le realtà che operano nel terzo settore possano esprimere tutta le loro potenzialità. Sul nostro territorio, in modo puramente esemplificativo e non esaustivo, ne segnaliamo alcune che operano da tempo: pensiamo all’esperienza a Saronno di Casa di Marta, alla grande attività dei Banchi di Solidarietà e delle Caritas. Inoltre, ricordiamo nel campo dell’assistenza ai disabili, la creazione di apparta- menti protetti, dove gli ospiti svantaggiati possono emanciparsi, promuovendo così la propria autonomia ed entrando in relazione con l’esterno grazie a tecnologie avanzate, che in questo caso diventano utilità per i più deboli.

UN SISTEMA CHE LAVORA E PRODUCE VALORE

Le eccellenze della tradizione imprenditoriale del nostro territorio necessitano di interventi di natura strutturale per garantire la possibilità di nuovi posizionamenti nel contesto economico e politico europeo ed internazionale. Questo non può avvenire premendo un interruttore però… A tale proposito segnaliamo l’esperienza maturata in questi anni all’interno della nostra associa- zione che ci porta a chiedere una riflessione attenta sui seguenti tre punti: 1) L’implementazione di progettualità innovative per la realizzazione di una zona economica speciale nella regione insubrica. Le zone economiche speciali sono uno strumento di promozione dello sviluppo economico, industriale e territoriale, nato oltre 50 anni fa su iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Oggi nel mondo sono presenti oltre 4000 ZES (fonte ISPI) e “solo” 90 in Europa. Elemento comune e chiave fin dal primo momento è stata la leva fiscale. Questo però non può bastare! Suggeriamo una riflessione sull’esperienza fatta in Polonia, che alcune nostre aziende associate stanno vivendo. Nate nell’anno 1994, le ZES hanno sempre permesso investimenti e conseguenti vantaggi fiscali in alcune aree circoscritte del territorio polacco. Nel maggio del 2018 è stata introdotta una nuova e specifica normativa che sostituisce la precedente. Naturalmente, la leva fiscale rimane elemento attrattivo e strutturale di questo strumento, ma nel tempo ad essa si sono collegate altre “utilità”, per esempio un accelerato supporto burocratico per chi investe. Facendo tesoro di oltre 24 anni di esperienze, sono stati introdotti nuovi e moderni criteri di eleggibilità, necessari per beneficiare di queste agevolazioni. Non parliamo solo del livello di capitale investito ed il numero di personale impiegato, come fu in origine, bensì di criteri che considerano le innovazioni introdotte, la qualità della scolarità del personale assunto (tecnici diplomati e laureati), le infrastrutture, il rapporto con le università ed i centri di ricerca, il livello di esportazione dei beni prodotti, il possesso di certificazioni green e/o certificazioni B Corp. Questi fattori diventano elementi strutturali e discriminanti per godere o meno dei benefici previsti. La logica che sottende queste scelte consiste nell’agevolare investimenti che tendano alla generazione di un elevato valore aggiunto nel paese e per le persone che lì vivono. Gli investitori si sono “trasformati“ in elementi attivi, non solo destinatari di beneficio ma soggetti reali di nuovo e dinamico sviluppo culturale, sociale, economico; interlocutori privilegiati degli stakeholder locali quali università, centri di formazione, associazioni imprenditoriali, sindacati, camere di commercio e soggetti istituzionali. In poche parole, da leva fiscale a leva sociale dentro ad un percorso fatto insieme. 2) L’integrazione dei servizi per la mobilità ed il trasporto pubblico sostenibile nell’ottica di favorire una maggiore coesione territoriale ed accessibilità ai territori limitrofi. Migliori infrastrutture vuol dire maggior possibilità di portare persone sul nostro territorio, dove l’aspetto turistico e paesaggistico può diventare una delle leve di sviluppo. La bellezza del nostro territorio e la gradevolezza del suo clima possono essere l’oggetto di un’importante opportunità di rigenerazione di un sistema economico e sociale. L’emergenza pandemica, aumentando l’utilizzo delle tecnologie collegate al lavoro a distanza, sta ponendo l’esigenza di avere delle infrastrutture adeguate, in grado di soddisfare le nuove necessità che avanzano. Inoltre, si evidenzia importante segnalare delle riflessioni sul progetto utile a rendere più veloce il collegamento ferroviario di Varese con Milano e Malpensa, condizionatamente anche ad un incremento della qualità dei servizi ad esse connessi, e ad altri progetti che si stanno sviluppando, sempre sui nostri territori. 3) L’attuazione di queste iniziative non può, a nostro avviso, prescindere dall’affrontare il nodo della complessità amministrativa e burocratica dei processi che, in molti casi, penalizza e soffoca l’innesco di iniziative imprenditoriali. Occorrerà incrementare la capacità progettuale e di project management della Pubblica Amministrazione a tutti i livelli, sia in termini quantitativi che qualitativi. Riteniamo che, proprio a partire da una più convinta ed estesa applicazione di questi percorsi mi- rati ad innovare i processi partenariali tra pubblico e privato, per altro già implementati in alcuni settori della Pubblica Amministrazione, si possa costituire la più solida garanzia di successo alle iniziative che verranno proposte. La sfida è certamente complessa, ma come ci ha ricordato un anno fa Papa Francesco “Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati ma, nello stesso tempo, importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. E ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo. Ma solo insieme. Nessuno si salva da solo.” Noi ci siamo!!!

Associazione Compagnia delle Opere Insubria

 

Una zona economica speciale per il rilancio della provincia di Varese

di
Pubblicato il 07 Maggio 2021
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