La legalità e la ricerca della verità, nella storia di Angelo Vassallo

Il Comune di Lonate celebra la prima Giornata della Legalità con un incontro con il fratello del "sindaco pescatore" assassinato nel 2010. Un caso ancora irrisolto

acciaroli angelo vassallo

«No, non ho paura. Voglio vivere da uomo libero e spero di non morire cercando ancora la verità», dice Dario Vassallo. Da undici anni – da quella estate 2010 – è impegnato nella ricerca della verità sulla morte del fratello, Angelo, “il sindaco pescatore”.

Angelo Vassallo è stato ucciso il 5 di settembre del 2010, con nove colpi sparati da una pistola Tanfoglio su una ripida stradina di Acciaroli, lo splendido paesino del Cilento dove risiedeva e che fa parte del Comune di Pollica, di cui Vassallo era sindaco.

Suo fratello Dario è impegnato da undici anni in una indagine personale, ma anche nel racconto della figura del fratello: domenica 23 maggio, alle 20.45, sarà ospite della Giornata della legalità di Lonate Pozzolo, con un incontro online (clicca qui per seguirlo)

Angelo Vassallo era conosciuto come “il sindaco pescatore” (una qualifica diventata poi titolo della fiction Rai a lui dedicata) ed era noto per le sue battaglie ambientaliste, che finivano anche per divenire battaglie per la legalità, in un Paese in cui tanti affari illegali passano dalla violenza contro l’ambiente, tra rifiuti e cemento.

Le indagini sul suo omicidio si erano indirizzate verso un omicidio di natura camorristica, commesso per colpire il sindaco che si opponeva allo spaccio e alla penetrazione dei clan vesuviani, venuti nel Cilento per trasformare splendide località di mare, un po’ appartate, in nuove piazze estive di smercio di droga.

In quel malinconico finire d’estate 2010, in tanti si erano ritrovati stretti alla figura del sindaco pescatore, simbolo di battaglie ambientaliste, di una idea di sviluppo del territorio equilibrata. Ma nell’arco di dieci anni le indagini non sono approdate a una soluzione del caso. E non solo: la figura del testardo sindaco ambientalista è stata attaccata, contestata e contrastata.

È accaduto ad esempio per le sue denunce sulle “strade fantasma”, sfociate in una inchiesta giudiziaria. Angelo faceva parte del Pd, ma Dario Vassallo, che nel 2020 ha dato alle stampe un libro, denuncia anche la freddezza del Partito Democratico campano, che si è sfilato dalla battaglia per la verità e in qualche caso si è mostrato ostile. Pochi giorni fa il sindaco di Agropoli, anche lui del Pd, si è rifiutato di dedicargli una strada.

Dario Vassallo in questi anni ha combattuto una battaglia dura, non si è arreso ed è stato poco accomodante, finendo anche querelato. La sua è una battaglia anche molto personale, che ripercorre i passi del fratello.
“Con la mia macchina ho percorso oltre 200.000 chilometri, che sommati a quelli percorsi con la macchina di mio suocero, a quelli fatti in treno e in aereo, a quelli compiuti da mio fratello Massimo, assommano sicuramente a più di un milione. Di questo milione di chilometri, ogni centimetro è servito per cercare la verità”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2021
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