Le strade si riempiono, torna la routine degli incidenti

In questi giorni una vera e propria escalation di sinistri anche con esito mortale nel Varesotto

Incidente stradale a Casalzuigno

Capita che le riflessioni con gli operatori delle forze di polizia rappresentino la miglior caartina tornasole di situazioni che si nascondono nelle pieghe successive dei dati: utili, beninteso, ma arrivano in un secondo momento, quando i numeri riempiono le tabelle e spesso certificano l’andazzo.

Dunque il Paese è ripartito. Ma con esso anche il contatore degli incidenti che animano ogni ora. Dati alla mano, secondo il rapporto Istat sulle cause di morte pubblicato nell’aprile 2021

«l’analisi della mortalità per cause esterne, distinta per sesso e due grandi fasce di età, consente di caratterizzare ulteriormente quanto accaduto nella mortalità durante la prima ondata epidemica. La minore circolazione stradale conseguente al lockdown nazionale ha avuto come effetto la forte riduzione dei decessi per incidenti di trasporto in tutte le fasce di età. In particolare, sotto i 65 anni si osservano 214 decessi in meno (dei quali 178 tra gli uomini) con una riduzione di circa il 60% rispetto alla media 2015-2019».

Nella sola prima metà della giornata di oggi, mercoledì 12 maggio, si sono verificati sei incidenti stradali con feriti dove si contano 12 persone coinvolte, di cui due decedute. È successo negli incidenti stradali di Lonate Pozzolo, dove ha perso la vita un 64 enne, e lungo la strada statale 336 della Malpensa (in quest’ultimo caso si tratta di un gesto volontario di un uomo che si è lanciato da un cavalcavia mentre passava un camion).

Gli altri sono sinistri “minori“ ma che hanno mandato all’ospedale una decina di altre persone, in alcuni casi anche bambine piccole.

Fatti che devono riaccendere alla svelta i riflettori sulla questione della sicurezza stradale che non può andare in secondo piano rispetto alle altre emergenze che stiamo vivendo: i sinistri stradali rappresentano la prima causa di morte per i giovani.

Nel report sugli incidenti stradali del 2017 l’Istat rileva che

«le vittime di incidenti stradali sono state 3.378 nel 2017: 2.709 maschi e 669 femmine. I conducenti deceduti sono 2.319 (2.070 uomini e 249 donne), i passeggeri 459 (257 uomini e 202 donne) e i pedoni 600 (382 uomini e 218 donne). Per gli uomini, le classi di età con il maggior numero di decessi in valore assoluto sono quelle comprese tra i 45 e i 54 anni; per le donne, invece, quelle oltre i 75 anni; per queste ultime si ha una incidenza molto maggiore di vittime come pedoni. Nel complesso, l’aumento del numero delle vittime, rispetto al 2016, riguarda prevalentemente gli ultrasettantenni. Anche per i bambini tra 0 e 14 anni i risultati non sono confortanti, sebbene le vittime diminuiscano di 6 unità nel 2017 rispetto al 2016 (43 in tutto), è ancora lontano l’obiettivo di “vision zero” stabilito nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020».
«I feriti, infine, sono prevalentemente giovani, soprattutto nella classe 20-29 anni. Ponendo ancora l’attenzione sulla sicurezza stradale dei bambini tra 0 e 14 anni, è rilevante notare che tra i passeggeri, nel 2017, si contano 25 vittime e oltre 8mila feriti in incidenti stradali. Si registra, inoltre, che il 26% dei morti e feriti tra 0 e 9 anni10 si trovava sul sedile anteriore del veicolo al momento dell’impatto».
«La struttura per età e genere dei deceduti nel 2010 e nel 2017 mostra, inoltre, come l’età delle vittime sia sistematicamente cresciuta nel tempo, con proporzioni più elevate di individui nelle fasce di età mature e anziane rispetto al passato. Passando alla distribuzione dei tassi di mortalità stradale per età, rapportati alla popolazione residente, si evidenza, comunque, ancora lo svantaggio anche delle classi di età più giovani (20- 29 anni) accanto agli over 70».

di
Pubblicato il 12 Maggio 2021
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