Leonardo, l’anniversario della morte e le storie che lo legano al Varesotto

Il genio fiorentino si spegneva il 2 maggio 1519 in Francia. La sua eredità è stata a lungo oggetto di studi e approfondimenti. Negli anni più recenti, molte vicende legate alle sue opere si intrecciano con il Varesotto

monna lisa gioconda

Si ricorda oggi l’anniversario della morte di Leonardo Da Vinci, avvenuta il 2 maggio 1519 ad Amboise in Francia. Il genio fiorentino, celebrato dall’umanità per le sue opere, i suoi studi e le sue straordinarie intuizioni, si spense pochi giorni dopo aver redatto il suo testamento.

Tanto la vita, quanto ciò che avvenne dopo la morte di questo grande artista è stato, ed è tutt’ora, ampio oggetto di studi e approfondimenti. In particolare si è cercato negli anni di ricostruire e radunare i documenti e alcune opere lasciate in eredità – tra i beneficiari del patrimonio risultano gli allievi Francesco Melzi e il prediletto Salaì, Gian Giacomo Caprotti – molti dei quali andarono dispersi nei decenni successivi. Ciò è dovuto anche al fatto che Leonardo, più di altri artisti, utilizzò nella sua vita molti taccuini e raccolte di disegni nelle quali venivano annotate le sue osservazioni e i suoi studi grafici. La più ampia raccolta di questi manoscritti è oggi il Codice Atlantico, conservato alla biblioteca ambrosiana di Milano. Si ricordano inoltre i Codici di Madrid, due codici di Leonardo Da Vinci conservati alla Biblioteca nazionale di Spagna. Altrettanto connesse alla morte di Leonardo sono le vicende che riguardano il suo dipinto più celebre, la Gioconda, oggi esposta al Louvre di Parigi.

Anche la Rai ricorderà oggi la figura del Genio vinciano con il documentario in due puntate di Rai Cultura “Leonardo Da Vinci. L’ultimo ritratto”  (in onda domenica 2 maggio dalle ore 18 su Rai Storia): “Su Leonardo è stato detto e scritto di tutto. Un genio. Un mito. Un anticipatore. Il più grande artista di tutti i tempi. Il precursore della scienza moderna. L’uomo universale. Il documentario offre un ritratto dell’uomo grazie agli interventi di studiosi che hanno dedicato la loro carriera a decifrare la complessità del mosaico che costituisce la vita e l’opera di Leonardo. Il racconto è “calato nel tempo” di Leonardo, la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, quando il mondo si stava “allargando”, grazie alla scoperta dell’America, e il sapere “ampliando”. Era l’epoca della teoria copernicana sul moto celeste, della Riforma e della caduta di Costantinopoli. Nella seconda puntata, alle 19, in primo piano l’eredità di Leonardo, ovvero tutto ciò che lo ha consacrato, negli ultimi due secoli, come uno degli scienziati e degli artisti più importanti della storia dell’umanità”.

Le opere di Leonardo si intrecciano più volte e per molti aspetti con la storia del nostro territorio. C’è un evento in particolare che ha collegato per sempre l’Alto Varesotto con la più famosa delle sue opere: il furto della Gioconda.

Di seguito alcuni articoli tratti dall’archivio di VareseNews

Dopo il furto la Gioconda rimase per due anni a Dumenza

Un evento che si collega ad altre ricostruzioni dedicate al genio fiorentino che riguardano il territorio al confine tra l’Italia e la Svizzera:

Spunta la Gioconda di un amico di Peruggia

Passano invece dalle “macchine di Leonardo”, l’attività e la passione di Nadia Forti, milanese ma saronnese d’adozione che negli anni Novanta collaborò alla costruzione delle macchine volanti esposte al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. La sua storia:

“Le macchine volanti di Leonardo sono anche un po’ mie”

E sempre il Saronnese è legato alla figura di uno dei personaggi femminili più importanti nella vita di Leonardo, Cecilia Gallerani, che fu anche contessa di Saronno. La donna, musa di Leonardo, ispirò un’altro suo grande ritratto, “La dama con l’Ermellino”.

Nella casa della Dama con l’Ermellino

di
Pubblicato il 02 Maggio 2021
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