Dopo l’inaugurazione (con l’assessore) la rissa e la chiusura per un bar di Busto Arsizio
Chiusura di dieci giorni per il bar "Fermata 36" di viale Boccaccio dopo un'inaugurazione un bel po' sopra le righe, conclusasi oltre la mezzanotte con una rissa
Allo scoccare della mezzanotte tra il 20 e il 21 maggio scorsi le Volanti del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio erano dovute intervenire presso il bar “Fermata 36” di viale Boccaccio, inaugurato proprio quel giorno con tanto di taglio del nastro dall’assessore alla Sicurezza Max Rogora, perché vi era segnalata una rissa tra una ventina di persone. I poliziotti, appena arrivati sul posto, si erano trovati in presenza di un fuggi fuggi di vari soggetti che, chi a piedi e chi in auto, si sono allontanati dal locale per non essere identificati.
Mentre una pattuglia si è messa all’inseguimento di una vettura che, dopo alcune manovre spericolate, è riuscita a dileguarsi, altre sono riuscite a bloccare, non senza fatica otto soggetti alterati dall’alcol che hanno tentato di scappare in macchina o a piedi. Il bilancio finale conta tre denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e otto contestazioni per violazioni della normativa “anti Covid – 19”.
Già nel corso della giornata le Volanti, richiamate da varie segnalazioni di passanti, avevano registrato la presenza di molte persone e musica ad alto volume nei pressi del locale, giustificate dai gestori con un’inaugurazione prevista proprio per quel giorno.
Gli eventi della notte, oltre a interventi già effettuati per segnalazioni di lite e che comunque avevano evidenziato la frequentazione del locale da parte di persone con precedenti penali di rilievo e alla successiva identificazione di un giovane che, fuggito dal dehor del bar in piena notte, era stato trovato in possesso di un taglierino e di sostanza stupefacente, hanno indotto il Questore di Varese a accogliere la proposta del Commissariato di Busto Arsizio.
È quindi stato applicato l’articolo 100 del TULPS, sospendendo per dieci giorni l’attività dell’esercizio pubblico “Fermata 36” nella convinzione che il locale costituisca oggettivamente una turbativa per l’ordine pubblico, la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.
Non di certo un buon inizio per i due gestori Ivonne e Francesco Nicastro, nonostante la presenza di un esponente importante della giunta Antonelli al taglio del nastro. Da quanto si apprende da un articolo di Prealpina, dedicato proprio all’inaugurazione, lo stesso assessore aveva chiesto ai gestori di porre attenzione alla questione sicurezza e viabilità. Un consiglio, evidentemente, non ascoltato.
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