“Il mio cavallo deve vivere, chiedo aiuto per pagargli le cure“

La storia di un amore infinito per gli animali e una lezione di vita per Sergio Bertocchi, uno dei più giovani maniscalchi d’Italia. “I cavalli mi hanno salvato e io salvo loro"

Generica 2020

«Appena ho sentito la parola “macello“, l’ho preso e portato a casa».

Ma adesso Micacle, un “sella italiana da salto”, splendido esemplare di quasi due anni, ha bisogno di cure e il suo salvatore si sta facendo in quattro per raccogliere i circa 5 mila franchi che servono per un intervento alla mascella che solo una clinica specializzata di Zurigo può garantire.

«Solo la tac, già prenotata per il prossimo 16 maggio, costerà 1500 franchi», spiega Sergio Bertocchi, 23 anni, uno dei più giovani maniscalchi d’Italia che avevamo intervistato tempo fa quando fece rinascere con le sue esibizioni di arti e mestieri un antico luogo di cultura locale, il Maglio di Ghirla, a Valganna.

E di rinascita parla anche questo artigiano super specializzato: «Sarà un cavallo meraviglioso, e lo porterà a vincere le competizioni di salto: per lui c’è anche un progetto legato ai bambini dal momento che risulta particolarmente docile».

Generica 2020

È una storia che comincia un anno e mezzo fa, quella di Miracle (nella foto): sapendo la passione di Sergio per i cavalli un amico gli segnala che in un grande allevamento c’è un puledro che rischia di andare al macello per un violento calcio alla mascella. Sergio va all’allevamento e rileva il puledro che viene adottato e portato nella scuderia di Malgesso della fidanzata, Elena Miotti.

Ma poche settimane fa una visita da un amico veterinario svela il progresso della malattia e l’infezione; il cavallo va curato, e alla svelta.

«Abbiamo cominciato a informarci, ma da quanto ci risulta solo una clinica veterinaria di Zurigo consente di prestare al cavallo le cure necessarie. L’intervento è costoso e abbiamo lanciato una raccolta fondi per sostenere il progetto di salvare Miracle. Del resto i cavalli mi hanno salvato, e io salvo loro».

In che senso? «Da quando avevo 14-15 anni sto coi cavalli, la mia famiglia li ha sempre avuti e io ho trovato con essi la mia strada, la mia professione. I cavalli mi hanno salvato perché mi hanno tenuto lontano dai pasticci di un’età difficile e ora ho capito cosa voglio fare della mia vita».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Maggio 2021
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