Il progetto di riqualificazione del Lago di Varese “in mostra” alla Biennale di Venezia
Il Padiglione Italia della diciassettesima Biennale di Architettura di Venezia, è dedicato alle comunità resilienti tema centrale del progetto di riqualificazione delle sponde le Lago e dei borghi che lo vivono
Il progetto di riqualificazione del Lago di Varese ha uno spazio tutto suo alla Biennale di Venezia.
Il Padiglione Italia della diciassettesima Biennale di Architettura di Venezia, che ha per titolo “Come vivremo insieme?”, è dedicato alle comunità resilienti; proprio il tema che fa da sfondo al progetto dell’architetta Katia Accossato promotrice di uno studio ampio ed ambizioso che coinvolge tutti i paesi che gravitano attorno allo specchio lacustre.
Il progetto del Lago di Varese è parte di una sezione dedicata a buoni esempi di pianificazione e di riqualificazione insieme ad altri 16 studi presentati da città medio-piccole e selezionate sull’intero territorio nazionale. In questa sezione “Design(ing): dal cucchiaio alla città”, affidata a Paolo di Nardo e Francesca Tosi, all’interno del Padiglione Italia curato da Alessandro Melis, si trova un percorso di video e di installazioni anche sensoriali.
La riqualificazione del Lago, come è ormai noto, si inserisce nell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) coordinato da Regione Lombardia e non prevede solo il risanamento delle acque ma anche la salvaguardia della biodiversità dell’ecosistema lacustre, la promozione di un dialogo coni cittadini per una gestione integrata del territorio, la condivisione di un progetto unitario per la rigenerazione delle sponde, che vede il coinvolgimento dei comuni rivieraschi di Varese, Gavirate, Bardello, Biandronno, Cazzago Brabbia, Bodio Lomnago, Galliate Lombardo, Azzate, Buguggiate, oltre ai comuni confinanti di Daverio, Comerio, Inarzo, Casciago, Casale Litta, Barasso, Luvinate e Vergiate a sud del lago di Comabbio.
Lo studio di architettura di Katia Accossato (nella foto in basso, a destra con Luigi Trentin, Marilena Baggio e Alessandro Melis, il curatore), dopo essere stato premiato al concorso internazionale per la valorizzazione del percorso ciclo-pedonale indetto dalla Provincia e dall’Ordine degli Architetti di Varese nel 2014, ha continuato ad occuparsi del progetto della rigenerazione delle sponde e ha promosso diverse iniziative tra cui “Marsh for the City. Le potenzialità delle aree umide per la città di Varese” e “Paesaggio e Resilienza”, entrambi convegni organizzati nell’ambito delle ultime edizioni del Festival del Paesaggio del Comune di Varese .
La presenza del lago alla Biennale, che rimarrà aperta per 6 mesi fino al 21 novembre 2021, potrà stimolare degli scambi con altri progetti di comunità resilienti e potrà forse favorire la realizzazione di concreti scenari futuri per le sue sponde.
«I luoghi che hanno significato molto in passato per le comunità del lago devono trovare una giusta collocazione in una nuova mappa – dice Katia Accossato -. Far tornare a vivere gli spazi pubblici intorno alle sponde del lago, richiede uno studio attento e approfondito che tenga conto del complesso e delicato equilibrio di un ecosistema: impostare un attento bilanciamento tra le risorse naturali e le attività dell’uomo, per recuperare quella simmetria di forze ed energie che è sempre esistita nella storia di questo luogo»
«La costruzione della comunità resiliente del lago di Varese prevede incontri continui con le amministrazioni coinvolte, con le Università sul territorio, con le Associazioni ambientaliste, e con tutti gli Enti e le Istituzioni che hanno sottoscritto l’AQST, oltre agli stessi abitanti del luogo – conclude Accossato -. Un approccio interdisciplinare condiviso con il coordinatore dell’Accordo quadro di Regione Lombardia e che coinvolge, oltre all’architettura, la botanica, la fauna, l’economia e l’ecologia in generale, è alla base di ogni scelta progettuale che verrà effettuata. Una proposta consapevole dei suoi effetti a lungo termine»
Il progetto di riqualificazione del Lago, come è ormai noto, si inserisce nell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Salvaguardia e risanamento del Lago di Varese” per il superamento delle problematiche ambientali che riguardano il lago, coordinato da Regione Lombardia e sottoscritto da più di trenta soggetti, che comprendono, oltre alla Regione Lombardia e alla Provincia di Varese anche i comuni appartenenti al bacino del lago, le Università, gli istituti di ricerca, l’Arpa Lombardia, l’ATS, l’Ufficio d’Ambito e ALFA, Camera di Commercio, la soprintendenza e alcune associazioni locali, come ad esempio la società cooperativa pescatori del lago di Varese e il consorzio utenti delle acque del fiume Bardello.
La Provincia di Varese, grazie al ruolo di gestione delle sponde del Lago con il suo Settore Territorio, ha collaborato alla realizzazione di un video che verrà proiettato alla Biennale, per mettere in rilievo le peculiarità e la qualità di questo territorio.
«Il progetto di risanamento del Lago di Varese – commenta l’assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo – rappresenta un’opera corale. Un progetto che sta facendo scuola e che si presenta come un buon esempio non solo per il lavoro di risanamento delle acque, ma anche di riqualificazione e valorizzazione delle sponde e del paesaggio. La partecipazione alla Biennale è per noi motivo di grande interesse e valorizza il lavoro che insieme a tutti i sottoscrittori dell’AQST stiamo portando avanti».
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