Scoiattoli catturati e sottoposti a tampone. Ecco cosa è accaduto a Varese

Proseguono le operazioni di “Selvaticittà, la fauna in ambiente urbano” il progetto che vede coinvolto anche VareseNews accanto all’Università dell’Insubria e al Comune di Varese

SelvatiCittà

Era forse la prima – vera – mattinata tiepida dell’anno, quella di giovedì 28 maggio. Il sole scaldava e asciugava i prati dalla brina notturna mentre “Sciuro e Sciura”, chiamiamoli così i due esemplari di scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) protagonisti di questa storia, ormai da giorni avevano scoperto “l’angolo dell’abbuffata” appositamente creato per loro nei giardini di Villa Baragiola a Varese, dimora di lusso dove risiedono – appunto – da veri “sciuri” quali sono.

I ricercatori del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate (Dista) dell’Università dell’Insubria hanno infatti posizionato mangiatoie ricche di golose nocciole nelle scorse settimane, per attrarre i piccoli mammiferi nei pressi di quelli che sarebbero diventate poi delle trappole momentanee. Che è quello che è successo ai due esemplari protagonisti di questo racconto.

Rassicuriamo però subito i lettori: Sciuro e Sciura stanno bene e ora staranno saltellando allegramente da un ramo all’altro come niente fosse. E con la pancia piena di nocciole.  Semplicemente, come molti loro cugini sparsi nei parchi della città e oggetto di studio, hanno preso parte al monitoraggio necessario a raccogliere dati per un progetto che ha a cuore la loro tutela.

SelvatiCittà
Una mangiatoia installata dai ricercatori del Dista

Il progetto

SelvatiCittà: la fauna in ambiente urbano è infatti il nome del programma di ricerca del Dista in collaborazione con il Comune di Varese. Un progetto di durata triennale affinché «i cittadini possano conoscere e apprezzare il valore profondo della biodiversità, come ricchezza per un territorio che punta a diventare sempre più sostenibile», come ha sottolineato Dino De Simone, assessore varesino all’Ambiente.

In particolare «SelvatiCittà» vuole analizzare gli insediamenti stabili di scoiattoli rossi nella città di Varese e Gallarate, partendo dal dato di fatto – come spiega lo zoologo dell’Insubria Adriano Martinoli – che la loro vita è senz’altro più stressata rispetto a quella dei “cugini” del Campo dei Fiori, perché se è vero che probabilmente hanno un minor carico parassitario e più cibo a disposizione, sono anche più infastiditi dal traffico e dalla presenza dell’uomo».

Punto di partenza dello studio è la reazione della fauna alla trasformazione degli habitat e dei paesaggi a seguito dell’urbanizzazione, che ormai da secoli ha ridotto la diversità biologica. Le specie più esigenti da un punto di vista ecologico, come le aquile o le martore, stanno distanti dalle città, mentre le specie più plastiche riescono ad adattarsi e sanno utilizzare a loro favore habitat frammentati, per esempio le aree verdi che si intervallano agli insediamenti umani.

«Lo stress da città – continua Martinoli – può indurre cambiamenti nel comportamento, nella dieta, nel potenziale riproduttivo e nella sensibilità a infezioni e parassiti, arrivando a incidere anche sulla sopravvivenza. E, in ultima analisi, possono esserci conseguenze dirette sulla gestione delle specie nonché crearsi possibili conflittualità con le popolazioni umane. Questi fattori possono anche incidere notevolmente sulle percezioni della fauna da parte dell’opinione pubblica, modificando potenzialmente le future strategie di gestione e conservazione».

Cosa accade quando si cattura uno scoiattolo

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Funziona così: una volta catturati gli scoiattoli vengono pesati, viene controllato loro il sesso e lo stato riproduttivo. In quell’occasione vengono eseguiti un prelievo per il DNA e un tampone per l’analisi dei parassiti. La manipolazione dura un paio di minuti di solito quindi in totale non vengono stressati per più di 10 minuti. I prelievi vengono fatti una sola volta per sessione, quindi se lo si ricattura si controllano le targhe auricolari che riportano un numero univoco (e che erano state apposte sull’orecchio destro alla prima cattura, sul sinistro nella eventuale seconda).

Avendo la ricerca come obiettivo lo studio delle variazioni indotte sulle popolazioni urbane, si rende necessaria la misurazione dei metaboliti dello stress attraverso indagini sanitarie ( il tampone che è toccato alla coppia di piccoli amici) sugli scoiattoli dei parchi delle ville Mirabello, Mantegazza, Toeplitz e Baragiola. Sono poi installate diverse foto-trappole e sistemi di sistemi di monitoraggio (presenti anche in altre aree verdi) per iniziare un censimento delle specie e della numerosità della fauna urbana varesina.

Non solo scoiattoli: anche i cittadini sono protagonisti

Nei Parchi interessati dal progetto sono apparsi gli scorsi giorni cartelli informativi che avvisano la cittadinanza della presenza delle mangiatoie e delle foto trappole, ma non solo. Punto centrale del progetto è infatti quella che viene definita “Citizen Science”, ossia il coinvolgimento dei cittadini nell’attività di raccolta dati utili alla buona riuscita del progetto.

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Cartello informativo apparso nei parchi delle città

Se può risultare difficile controllare con frequenza quotidiana i Parchi, è anche vero che questi sono ogni giorno frequentati da decine di persone. Tutte ormai munite di telefono. A loro viene semplicemente richiesto di scattare una foto se dovessero avere la fortuna di trovarsi davanti uno scoiattolo, un tasso, un qualsiasi animale selvatico, come pure il segno del loro passaggio quali potrebbero essere delle squisite pigne smangiucchiate. In questo modo i ricercatori avranno materiali preziosi per arricchire il database delle informazioni che concerne la popolazione di animali selvatici in città.

Dove inviare le segnalazioni

Le foto scattate si possono inoltrare via messaggio all’apposita pagina Facebook oppure a quella di VareseNews, come pure via mail alla nostra redazione.

Tassi, martore, scoiattoli

E non sono mancate numerose segnalazioni, anche al di fuori delle aree specifiche interessate dal progetto. Ecco allora video di tassi in Viale Belforte a Varese o in un orto a Buguggiate. O ancora martore e scoiattoli, di diverse specie.

Occhi aperti e telefono pronto allo scatto, dunque. VareseNews riceve e raccoglie le segnalazioni e darà spazio ai vostri avvistamenti!

Sulla pagina FB di Selvaticittà_ La fauna in ambiente urbano, che vi invitiamo a seguire, a breve verrà pubblicato un video che spiega con le parole dei diretti interessati (ricercatori e partner di progetto, non gli scoiattoli) quanto sta avvenendo. Ma arriveranno soprattutto quei video, magnifici e stupefacenti, che ci mostreranno come le nostre città siano davvero invase da creature selvatiche.

Pronti a scoprire che il vostro vicino di casa pesa 200kg e ha le corna? No, non stiamo parlando di quello del quinto piano, ma di un cervo maschio che abita più vicino a voi di quanto pensiate.

Stay tuned!

 

«SelvatiCittà: la fauna in ambiente urbano» coinvolge ricercatori e studenti dei corsi in Scienze dell’ambiente e natura e Scienze ambientali, del master Fauna HD, del corso di Storia e storie del mondo contemporaneo che si occupano di human dimension e del Centro di ricerca in Mass media e società: storia e critica dell’opinione pubblica: un lavoro coordinato affinché i dati scientifici possano essere non solo raccolti ma anche comunicati con efficacia. Per questo è stata attivata una collaborazione con VareseNews per favorire la cosiddetta «citizen science»: tutti i cittadini possono dare un contributo al monitoraggio della fauna in città con segnalazioni, avvistamenti, fotografie che saranno pubblicate sui canali del nostro giornale.

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Maggio 2021
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