StregaVarese: l’amaro e surreale litorale romano in “L’anno che a Roma fu due volte Natale” di Roberto Venturini

Il romanzo di Roberto Venturini racconta di neve, Sandra e Raimondo, il Villaggio Tognazzi, amori e drammi, personaggi macchiette e stile doppio. Un racconto che scorre rapido, tra colpi di scena e ricordi Anni '80. Ecco la recensione del romanzo semifinalista al Premio Strega 2021, per il progetto StregaVarese

Roberto Venturini - l'anno che a Roma fu due volte Natale

Il litorale romano, la spiaggia di Torvaianica, il cimitero del Verano, Villaggio Tognazzi.

L’anno che a Roma fu due volte Natale regala un viaggio in una parte della Capitale ricca di aneddoti, di storie, di suggestioni. Tutto raccontato con uno stile leggero, con inserti gergali, il romanesco lasciato ai dialoghi tra i protagonisti del romanzo, seconda opera di Roberto Venturini, classe 1983, autore, soggettista e sceneggiatore. Proprio conoscendo il background dell’autore, si riesce a comprendere meglio l’ambientazione e lo sviluppo del libro, pronto per essere messo sulla pellicola.

L’anno che a Roma fu due volte Natale (Sem) ha infatti tutte le caratteristiche per diventare un film, o una serie tv. Ci sono i personaggi, macchiette caratteristiche, a tratti divertenti e a  tratti tragiche: l’Alfreda, donna che ha vissuto mille vite, mille delusioni, mille tragedie,  accumulatrice compulsiva che ha in sè un infinito amore, donato finché l’oscurità della depressione non si è appropriata di lei; il figlio Marco, che si arrabatta tra cento lavori precari, ha una “fidanzata” con la quale non c’è amore ma solo un sesso malato e compulsivo, con un carattere schivo che però sa regalare spinte di tenerezza e sensibilità infinite; Carlo, il pescatore di Minturno, colpito dalla tragedia della morte del figlio e dalla scomparsa dell’amico Mario (marito di Alfreda e papà di Marco) nel mare, uomo rude e con le mani provate dal duro lavoro, ma capace di donarsi anima e corpo per le persone che ama; Er Donna, travestito che si prostituisce sul litorale, reduce da una storia d’amore tragica, uscito e rientrato nel tunnel della droga e del vizio.

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Roma e la nostalgia degli Anni ’80

E poi gli ambienti, Torvaianica e il Villaggio Tognazzi, col suo passato fatto di attori e personaggi della tv che hanno arricchito e fatto crescere tutta quella parte la città, per poi abbandonarla e sputarla via, lasciandola a malavitosi di varia estrazione; il cimitero del Verano, con le sue strade interne, le cappelle, i monumenti. Un libro costruito e arricchito dagli aneddoti legati agli Anni ’80, le pubblicità, i programmi tv, i film, una miriade di citazioni che permettono un vero e proprio tuffo indietro nel tempo per chi ha vissuto quegli anni. Dalle Morositas al Dado Knorr è tutto un rincorrere ricordi e spot del passato.

Il libro è articolato su due atti e nel finale, ruota intorno alla vita dei protagonisti, fino al colpo di teatro del furto della bara di Raimondo Vianello, vera ossessione di Alfreda che di notte sogna Sandra Mondaini e vuole assecondare il suo desiderio di ricongiungersi all’amato partner nella vita e nel mondo dello spettacolo. Un crescendo di ritmo ed emozioni, con la comparsa di personaggi della malavita romana (Er Mostro) e citazioni di fatti ed episodi alla “Romanzo Criminale”.

Un racconto amaro, nostalgico e surreale, che si fa leggere in poco tempo (192 pagine), che sa regalare emozioni e ricordi piacevoli, sognando il mare di Roma e le sue infinite suggestioni, con quella neve che imbianca la spiaggia e dona un sapore unico al romanzo di Venturini.

Scheda libro

Titolo: L’anno che a Roma fu due volte Natale

Autrice: Roberto Venturini

Casa editrice: Sem, 2021

Prezzo di copertina: 17€

di
Pubblicato il 01 Maggio 2021
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