10 giugno 1940, l’Italia entra in guerra contro Francia e Inghilterra
La "pugnalata alla schiena" ai vicini d'Oltralpe vide i primi morti italiani del secondo conflitto mondiale
Mentre nel nord della Francia infuriava l’avanzata incontenibile delle truppe tedesche, già arrivate alla Manica, il 10 giugno del q940 l’Italia di Mussolini dichiara guerra all’Inghilterra e anche alla Francia.
Per questo quel gesto viene ancora oggi ricordato come una “pugnalata alla schiena” verso un Paese vicino, frutto dei calcoli – sbagliati – del Duce per riuscire a ritagliarsi con un «pugno di morti» un posto nel tavolo dei vincitori di un conflitto ribattezzato da molti analisti del tempo come guerra lampo.
Ma l’avanzata fulminea delle divisioni tedesche non fu la fine, ma l’inizio del più sanguinoso conflitto del Novecento che causò decine di milioni di vittime in tutto il mondo, sprofondato in oltre cinque anni di guerra in tutti i continenti.
L’Italia improvvidamente dichiarò aperte le ostilità con gran parte del naviglio civile fermo nei porti delle nazioni divenute ostili, e pertanto sequestrato, e inviò reparti e truppe sul fronte occidentale con equipaggiamento non sufficiente a resistere alle basse temperature alpine, con morti e congelati (Nella foto battaglione alpini “Val Dora” sul colle della Pelouse nel giugno del 1940).
Lo stesso giorno il Canada dichiarerà guerra all’Italia.
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