10 giugno 1981, la tragedia di Alfredino Rampi e la forza di una mamma
A distanza di 40 anni ancora abbiamo nel cuore le immagini della donna accanto al Presidente Pertini. Grazie al suo coraggio e alla sua determinazione fu avviata in Italia la riforma della Protezione civile
Restammo per ore incollati al televisore, a seguire la diretta che la Rai decise di mandare in onda, senza sapere che avrebbe mostrato un momento tra i più tragici che l’Italia ricordi. Alfredino Rampi, 6 anni, cadde in un pozzo artesiano il 10 giugno del 1981. L’incidente accadde a Vermicino in via Sant’Ireneo, in una piccola frazione di campagna vicino a Frascati. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. La mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi fecero capire l’esigenza di una nuova struttura organizzativa per poter gestire le situazioni di emergenza e negli anni successivi portò alla nascita della Protezione Civile, all’epoca ancora solo sulla carta.
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli questa mattina ha pubblicato un post in cui parla sì della tragica morte di Alfredino, ma soprattutto si ferma a riflettere sulla forza della mamma Franca Rampi (nella foto). Ve lo proponiamo.
“Credo che tutti dovremmo rendere omaggio a questa donna, Franca Rampi.
Oggi sono 40 anni dalla tragica fine di Alfredino nel pozzo di Vermicino, ancora abbiamo nel cuore le immagini di allora, della sua mamma accanto al Presidente Pertini in quella drammatica altalena tra speranza e delusione, con tutta l’Italia incollata alla TV che voleva assistere a uno spettacolo di vita e si ritrovò invece suo malgrado in un terribile spettacolo di morte.
Grazie al coraggio e allo stimolo di questa donna, fu definitivamente avviata in Italia la riforma della Protezione civile. Ma non solo: la signora Rampi, dopo la morte del figlio, ha generosamente dato vita al “Centro Alfredo Rampi” che da 40 anni, ogni giorno, si occupa di diffondere l’importanza della cultura della prevenzione coinvolgendo centinaia di migliaia di bambine e di bambini in importanti iniziative su tutto il territorio nazionale.
Un meritorio seme di progresso e di speranza nato da quella tragedia che sconvolse tutti noi, e segnò la nostra esistenza in maniera indelebile.
Grazie, signora Franca”.
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